Turismo, cresce il numero dei crocieristi in arrivo nel Viterbese

Turismo, cresce il numero dei crocieristi in arrivo nel Viterbese
Per ora piccoli gruppi organizzati. Bomarzo, Tuscania, Viterbo, le mete più gettonate dai crocieristi. Una crescita lenta ma significativa quella da chi scende dalle navi e...

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Per ora piccoli gruppi organizzati. Bomarzo, Tuscania, Viterbo, le mete più gettonate dai crocieristi. Una crescita lenta ma significativa quella da chi scende dalle navi e sceglie di visitare il viterbese. Un ruscello se confrontato al mare di turisti arrivati sulle banchine e passati lungo i pontili di Civitavecchia. Primo polo a riparte in Europa, e secondo per traffico a Barcellona, solo a maggio sono stati infatti 70mila i passeggeri transitati. Segnale, con restrizioni piuttosto rigide ancora in piedi e il turismo in lockdown mentale, scoraggiato dall’incertezza e da una legittima componente fobica parzialmente debellata, più che positivo e che fa bene anche alla Tuscia per la quale ora si apre una strada a doppia corsia. Da una parte la necessità di sostenere la crescita della parabola nel brevissimo periodo, dall’altra stabilizzarla nel medio lungo. Un percorso ad ostacoli in cui il jolly da calare sul tavolo è l’inizio di una collaborazione più intensa tra due aree complementari.

«I dati sul turismo dicono una cosa molto semplice, Civitavecchia e Viterbo devono stringere una collaborazione ancora più solida – spiega Mauro Rotelli, deputato di Fratelli d’Italia -. Nell’ultimo anno, il numero di chi è arrivato nel viterbese via porto è aumentato sensibilmente. Dobbiamo iniziare ad immaginare di vivere in un’unica macro aerea interconnessa; sfruttare le possibilità e massimizzare le occasioni che i due territori possono offrire l’uno all’altro».

Nei mesi scorsi, a gennaio per la precisione, era stata rilanciata dal sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco la volontà di formare un unico distretto provinciale. Un progetto che torna a galla con cadenza periodica che se è difficilmente realizzabile dal punto di vista amministrativo, più chance ha sotto il profilo economico e turistico.

«La dimostrazione di come i territori uniti possano ottenere qualcosa di importante lavorando insieme è distante appena due settimane fa – continua Rotelli -. Parlo della fermata dell’alta velocità a Orte, sponsorizzata anche da Civitavecchia. Allo stesso modo, la crescita del turismo crocieristico nella Tuscia è legata alla collaborazione con l’autorità portuale. Per tutti cito il presidente dell'Autorità, Pino Musolino, sensibile richieste del viterbese».

Favorevole a un’accelerazione e all’apertura di tavoli di lavoro congiunti è anche il presidente della sezione di Civitavecchia di Unindustria Cristiano Dionisi. «Il porto non genera ricchezza solo per Civitavecchia, ma la esporta anche fuori dai suoi confini – spiega - Il turismo è il primo passo verso una crescita non più circoscritta ma di area».

 Fondamentale diventa il completamento di alcune opere infrastrutturali strategiche «senza quelle – aggiunge Dionisi – le cose si complicano. Parlando con una sola voce però, non dubbi su una buona riuscita». Il pensiero va alla Orte – Civitavecchia, l’incompiuta per eccellenza del territorio sulla quale è attesa la sentenza del TAR (l’ultima udienza di merito si è tenuta lo scorso 26 maggio), e al miglioramento dei collegamenti e dei servizi su gomma e rotaia.

 

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Il Messaggero