Troppo Thc nella canapa, sequestrati 4 quintali di piante essiccate. Avrebbero fruttato un milione di dosi. Militari delle fiamme gialle del comando provinciale di Viterbo, dopo specifica attività investigativa, in collaborazione con la sezione aerea di Pratica di Mare del Reparto operativo aeronavale di Civitavecchia, hanno individuato nel territorio del Comune di Viterbo tre aree dove venivano coltivati e, in annesso capannone, essiccati e lavorati ingenti quantitativi di canapa.

Due gli indagati, coltivatore e venditore della sostanza, a cui il gip ha applicato due diverse misure. Uno è stato portato ai domiciliari, mentre l’altro ha l’obbligo di dimora. Secondo quanto ricostruito la sostanza sequestrata veniva posta in vendita dallo stesso coltivatore in un esercizio commerciale di canapa light regolarmente autorizzato. «Le indagini, coordinate dalla Procura di Viterbo, hanno permesso di accertare - spiega una nota delle fiamme gialle - che la sostanza sequestrata, conteneva un quantitativo di "tetraidrocannabinolo" (Thc) superiore al limite consentito dalla normativa. Il risultato delle analisi ha evidenziato per la gran parte dei campioni contenuti di THC (principio attivo in base al quale si stabilisce il rispetto della normativa in materia di coltivazione della canapa) fino a 30 volte superiori ai limiti legali previsti dalla legge n. 242/2016».

Il locale adibito a esercizio commerciale veniva dapprima sequestrato e poi restituito una volta asportate quanto di illecito contenuto. In totale le fiamme gialle hanno sequestrato 3.700 piante in coltivazione, 4 quintali di piante già essiccate, 3 kg di semi di canapa, due litri di olio estratto dalle piante, diversi panetti verdi di hashish e 6 kg di hashish in polvere. Le analisi su consulenza delegata dalla Procura di Viterbo hanno individuato un quantitativo commerciabile di dosi pari a poco meno di un milione di "dosi singole droganti medie".