Un drone che vola sopra Gloria, microcamere sulla Macchina, due steadycam davanti, telecamere lungo il percorso, risoluzione in 4k, proiezione in anteprima il 16 dicembre al...
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Segatori domenica era insieme a Pierfilippo Siena, ex pilota dell'Aeronautica, specialista del volo con il drone, figlio del regista televisivo di “Lascia o raddoppia?” e “Canzonissima”, Romolo Siena. Programma: riprendere la città dall'alto con immagini in alta risoluzione. «Abbiamo fatto la statua di Santa Rosa a Porta Romana, piazza del Plebiscito, palazzo degli Alessandri, San Pellegrino e palazzo dei Papi: ho 22 ore di materiale e ancora non è passata la Macchina», dice Segatori, che nei giorni scorsi era stato impegnato durante le prove di portata. Allora erano state realizzate «20 interviste ai Facchini: dal capofacchino Sandro Rossi al presidente del Sodalizio Massimo Mecarini. Poi toccherà alle cene in piazza e al montaggio di Gloria, per far capire come si realizza e quali misure di sicurezza ruotano attorno al Trasporto».
Ma il bello deve ancora venire. La fase più emotiva ed emozionante de "Lo sguardo di Rosa" sarà la sera del 3 settembre. «Il documentario durerà 52 minuti – continua il regista – e si chiama così perché fa vedere l'evento sotto un punto di vista diverso: posizioneremo infatti una telecamera sulla statua. Altre microcamere saranno sulla struttura, per vedere sia Viterbo dall'alto, sia il volto dei Facchini e il loro sforzo. In tutto avremo 13 telecamere, arriveranno operatori da Roma e il drone sarà utilizzato anche in questa fase: l'operatore ha il permesso dell'Enac. Sarà a distanza di sicurezza, dietro la Macchina, senza pericoli».
Il docufilm è stato fortemente voluto dall'ex assessore Giacomo Barelli, che aveva fatto stanziare 25 mila euro. Come "I gladiatori del calcio" – il film sul calcio fiorentino realizzato sempre da Segatori – il taglio sarà sempre spettacolare, d'azione, «ma sarà anche un'indagine altropologica e religiosa. L'anteprima? Il 16 dicembre all'Unione, subito dopo la commercializzazione del dvd, infine la televisione, la versione in inglese e forse in francese. Siamo in trattativa con un canale nazionale importante. L'unica nota negativa è che aziende, banche e fondazioni non hanno ben compreso la portata del progetto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero