Traffico internazionale di droga, nuova condanna per Ismail Rebeshi

Ismail Rebeshi
Traffico internazionale di droga, nuova condanna per Ismail Rebeshi. Il gup del Tribunale di Cagliari, Roberto Cau, gli ha inflitto sei anni di carcere.  ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Traffico internazionale di droga, nuova condanna per Ismail Rebeshi. Il gup del Tribunale di Cagliari, Roberto Cau, gli ha inflitto sei anni di carcere. 


Nessuna tregua per l’albanese considerato il capo di mafia viterbese. 
L’ultima condanna, in ordine temporale, è quella legata all’operazione Ichnos che porta dietro le sbarre Rebeshi a novembre 2018. Le manette scattano mentre si trova a gestire una serata nel suo night club Shisha. L’accusa è pesantissima: spaccio internazionale di stupefacenti, in particolare eroina e cocaina. 
Secondo i carabinieri di Carbonia e la Dda di Cagliari era l’uomo che, grazie ai suoi contatti con la criminalità, procurava la droga a un sodalizio sardo. Un vero e proprio collettore che portava kg di cocaina ed eroina in Sardegna per poi farla finire sul tutto il mercato italiano. L’ultimo carico, intercettato dai militari sardi, era stato procurato proprio dal 38enne e proveniva dalla Siria, dove Rebeshi era arrivato grazie ai contatti con la criminalità albanese. «Siamo di fronte – disse il giorno dell’arresto il comandante Lucia Dilio - al più importante referente per lo spaccio di droga a Viterbo e nel suo interland, legato alla criminalità italiana e a quella albanese». Per gli inquirenti non c’era alcun dubbio: Rebeshi era il tramite stabile tra le organizzazioni criminose dedite al traffico di droga operanti sia in Italia che all’estero. L’indagine sull’imponente traffico di droga verso l’isola parte nel 2017, quando i militari scoprono una serie di schede telefoniche anomale. I numeri vengono intercettati e in poco tempo viene alla luce un traffico di stupefacenti, cocaina e eroina. Secondo la Dda di Cagliari i 23 condannati avrebbero importato 90 chili di cocaina nel giro di un anno (16 kg sarebbero stati sequestrati). Per un giro di denaro di oltre 3 milioni di euro.
In totale sono 23 le condanne inflitte al termine del processo abbreviato scaturito dall’operzione Ichnos. E vanno dai 18 anni, per i due capi del sodalizio Sandro Arzu e Alessandro Ghisu, a 4 anni di reclusione. Insieme a Rebeshi è finito a processo anche un altro viterbese. Il cinquantenne Alessandro Menghini condannato a 4 anni per spaccio, stessa accusa del suo amico albanese Ismail Rebeshi.

Torna invece libero il tuttofare dell’albanese. Pavel Ionel da ieri non è più ai domiciliari. Il giudice gli ha concesso l’obbligo di firma. Pavel era stato arrestato il 25 gennaio 2019 nell’ambito dell’operazione Erostrato sulla mafia viterbese. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero