Terremoto nella Lega, dopo l'assessore Contardo lascia il partito anche il sindaco Giulivi

A sinistra il sindaco Alessandro Giulivi
erremoto nella Lega. Il sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi lascia il partito di Matteo Salvini. Con lui, in blocco, tutti i consiglieri e gli assessori del gruppo. Un bomba...

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erremoto nella Lega. Il sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi lascia il partito di Matteo Salvini. Con lui, in blocco, tutti i consiglieri e gli assessori del gruppo. Un bomba che arriva a pochi giorni, e in reazione, dalla sfiducia di Enrico Maria Contardo dalla carica di vice sindaco al Comune di Viterbo e che rischia di innescare un effetto domino all’interno del gruppo provinciale, ora nelle mani di un sempre più isolato Umberto Fusco.

Giulivi, che insieme al presidente del consiglio comunale a Palazzo dei Priori Stefano Evangelista era stato nominato a marzo coordinatore per la Tuscia, ha affidato la sua decisione a un comunicato nel quale sottolinea punto per punto le ragioni che hanno portato alla rottura. Prima la diplomazia: «Le mie dimissioni, di tutti gli assessori eletti in gruppo Lega di questo comune, i responsabili incaricati dei dipartimenti e da tutti i coordinamenti sono irrevocabili – spiega Giulivi -. Non ci sono più le condizioni necessarie a proseguire serenamente nel partito».

Poi l’attacco a tutto tondo che prende di mira, soprattutto, le guerre intestine. «I fatti che si stanno susseguendo da ormai molte settimane mi hanno particolarmente amareggiato – continua -. Ragionare da partito politico a mio avviso non significa avere piccole sentinelle pronte a spaccare e far nascere malumori, ma creare cerniere e ponti per unire i territori, persone, idee, per crescere e diventare più forti, più uniti, lo credo ancora nonostante la mia decisione ed amarezza odierna».

E ancora: «Quando ho deciso di candidarmi con la Lega, seguire il progetto di questo partito e accettare gli incarichi che mi sono stati attribuiti l’ho fatto perché ci credevo, perché in questo partito politico avevo ritrovato degli ideali e dei valori che la politica sembrava avesse perso – conclude - Ma alla luce degli ultimi episodi non posso che manifestare la mia contrarietà a quelle dinamiche che reputo dannose per l’intero partito ma ancor di più per la serenità del mio operato amministrativo, che intendo proseguire avendo solo come unico obiettivo il bene e l’interesse dalla mia città».

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Il Messaggero