Tenta rapina in macelleria e ferisce al volto il titolare, al via il processo

Aula di Tribunale
Rapina sfocia nel sangue in macelleria, a processo quarantenne di Civita Castellana. Prima udienza ieri mattina davanti al collegio del Tribunale di Viterbo per Angelo Gentili che...

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Rapina sfocia nel sangue in macelleria, a processo quarantenne di Civita Castellana. Prima udienza ieri mattina davanti al collegio del Tribunale di Viterbo per Angelo Gentili che la sera del 29 agosto scorso tentò di rapinare la macelleria Pallotti in via Gori a Nepi. Parte civile, assistita dall’avvocato Francesco Massatani, il titolare Giancarlo Gori che durante il colpo rimase ferito al volto. L’imputato, assistito dall’avvocato Walter Pella, ieri è arrivato in Tribunale scortato dagli agenti della polizia penitenziaria del carcere di Viterbo dove è detenuto. 

Quella sera, poco prima dell’orario di chiusura, Angelo Gentili Entrò nel locale con l’unico obiettivo di portare via l’incasso della giornata di lavoro. Il rapinatore si sarebbe infilato dietro il bancone della carne e avrebbe intimato al macellaio: “Dammi i soldi, mo’ me devi da’ i soldi”. Poi avrebbe afferrato uno dei coltelli appoggiati sul piano di lavoro e avrebbe colpito ripetutamente alla testa la vittima. Il titolare, nonostante i colpi, sarebbe riuscito a difendersi colpendo a sua volta l’aggressore e ferendolo a una mano. Angelo Gentili, messo alle strette, sarebbe riuscito a scappare e darsi alla fuga. Ma mentre il titolare chiamava i carabinieri per denunciare la rapina, il quarantenne era costretto a presentarsi al pronto soccorso per farsi curare la mano ferita. Giancarlo Pallotti, vittima della violenta aggressione, all’arrivo delle forze dell’ordine era ricoperto di sangue e fu trasferito d’urgenza al pronto soccorso. Ieri durante l’udienza l’avvocato Massatani ha depositato le foto delle ferite e i referti medici dell’ospedale. Ferite multiple al cuoio capelluto, dell’orecchio, alla guancia sinistra e al naso, frattura della volta cranica e frattura delle ossa nasali. Il rapinatore fu fermato proprio al pronto soccorso dove si era rifugiato per farsi curare la mano colpita durante la colluttazione. Dopo un periodo di ricovero all’ospedale San Camillo di Roma, dove era stato trasferito a causa delle gravi condizioni della mano, fu arrestato e trasferito nel carcere di Viterbo dove si trova tutt’ora. Alla prossima udienza, prevista per il 23 aprile, a raccontare la rapina sarà proprio la vittima. 

La rapina in via Gori a Nepi non è l’unica nel curriculum criminale del quarantenne di Civita Castellana. A ottobre 2017, con l’allora fidanzata, rapinò un emporio cinese nel cittadina falisca. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero