Teatro Boni, la picccola perla di Acquapendente: una stagione con tanti spettacoli di qualità

Sandro Nardi
Il Teatro Boni di Acquapendente si conferma come punto di riferimento teatrale e culturale per la Tuscia, ospitando sul suo palcoscenico attori e compagnie affermati nel panorama...

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Il Teatro Boni di Acquapendente si conferma come punto di riferimento teatrale e culturale per la Tuscia, ospitando sul suo palcoscenico attori e compagnie affermati nel panorama nazionale, oltre a progetti di assoluto interesse.

Sandro Nardi, direttore artistico, come ha raggiunto un risultato d’eccellenza?

“Il Boni, anno dopo anno, è sempre di più la perla dell'Alta Tuscia, come amo definirlo. Una realtà in grado di attirare spettatori da tutta la provincia di Viterbo e dalle vicine regioni di Umbria e Toscana. Anche la nuova stagione, iniziata da poche settimane, sta confermando il successo di pubblico degli anni precedenti”.  

Prestate grande attenzione a temi che si agitano nel presente.

“E’ così. Abbiamo già portato in scena una nostra produzione dedicata a Giovanni Verga. Abbiamo accolto l'attrice Mena Vasellino per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e la compagnia Fort Apache, l’unica esperienza stabile in Italia formata da attori ex detenuti e detenuti in misura alternativa, oggi professionisti di cinema e teatro.

La stagione è caratterizzata da una carrellata di nomi di gran conio.

“Intanto il 9 dicembre ci sarà Ascanio Celestini e poi a seguire, fino a primavera, in ordine sparso Andrea Perroni, Debora Caprioglio, Alessandro Benvenuti, Danila Stalteri, Antonello Avallone, Andrea Tidona, Matteo Belli, Marco Cavallaro e molti altri".

Qual è il filo rosso che lega le proposte che fanno capo agli artisti elencati?

“La necessità, o meglio, la spinta a tenere aperto e vivo tutto l'anno, considerando anche l'attività di formazione teatrale per giovani che aspirano a calcare le scene del palcoscenico. nonché la stagione estiva all'aperto, presso un unicum nella Tuscia (ma non solo): l'Anfiteatro Cordeschi, raro esempio di teatro "elisabettiano" in Italia che si presta a meraviglia a continuare anche nei mesi caldi l'impegno culturale del Boni. Anch’esso vero e proprio gioiello di architettura ottocentesca”.

Ospitate anche produzioni esterne.

“Ne siamo orgogliosi. Nel corso degli anni ci siamo affermati come centro di produzione teatrale, tanto che il cartellone di ogni stagione include spettacoli di qualità, nati e sviluppati sulle assi del palcoscenico aquesiano nonché vincitori di vari riconoscimenti.

Vi segnalate nel contempo per iniziative che coinvolgono le associazioni culturali locali.  

“Mi piace ricordare che proseguiamo la tradizione di festeggiare l'arrivo del nuovo anno tra teatro, musica e convivialità: nella serata del 31 dicembre saranno di scena Le Radiose in "On Air!", uno spettacolo di canto e teatro comico per trascorrere in maniera originale, divertente e surreale la notte di San Silvestro”.

Lo spettacolo che mettete in scena il 3 dicembre?

“Alle 17,30, “dEVOLUTION” per la regia di Rolando Macrini, interpretato da Manuele Morgese e Jared Mcneil. In apparenza  il dialogo tra il padrone e il suo servo, in realtà nasconde le verità di differenti esistenze e ceti sociali. E’ uno spettacolo che nasce dal paradosso: chi il padrone, chi il servo? chi la società egemone, chi quella subalterna? Ritornano alla mente i contadini piegati sui campi di lavoro e i signorotti dalla pancia piena nelle migliori ambientazioni e saghe medievali, moderne e tristemente contemporanee”.

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Il Messaggero