A Tarquinia il docufilm “Comizi di Tuscia: Pier Paolo Pasolini sapeva farsi innamorare...” Montanaro

Pier Paolo Pasolini (1922-1975)
Sabato 19, alle 17,30, sala Sacchetti del Palazzo dei Priori, ennesimo appuntamento a Tarquinia nell’ambito della rassegna “Pier Paolo Pasolini in Tuscia” che...

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Sabato 19, alle 17,30, sala Sacchetti del Palazzo dei Priori, ennesimo appuntamento a Tarquinia nell’ambito della rassegna “Pier Paolo Pasolini in Tuscia” che celebra il centenario della nascita del poeta-scrittore-regista. L’organizzazione è delle associazioni “Il fascino del passato”, “Tarquinia Film Office”, la “Lestra, Arte e storia”.  

Al centro dell’incontro il docufilm d’indagine socio-antropologica “Comizi di Tuscia: Pier Paolo sapeva farsi innamorare…”, regia di Marco Rossi e Aurora Montanaro (2022). Introduzione di Alessandra Sileoni, presidente della Società Tarquiniense di arte e storia, per illustrare il rapporto di amore incondizionato di Pasolini con la Tuscia. A seguire, la proiezione “Immagini di vita”, foto-racconto del poeta “corsaro”, con intermezzi di narrazione a cura dell’attore e narratore di comunità Marco Rossi. «La narrazione letteraria e filmica – affermano gli organizzatori - ci porterà a scoprire una dimensione più intima e personale del poeta alle prese con la quotidianità familiare nella sua suggestiva dimora di Chia, nella Tuscia, dove ha vissuto gli ultimi anni della sua vita».

Il titolo dell’evento è un calco del documentario del 1965 frutto del tour in tutta la Penisola di Ppp e del produttore Alfredo Bini per trovare luoghi e volti per il film “Il Vangelo secondo Matteo”. Nell’occasione, il regista ha anche un altro obiettivo: conoscere le opinioni degli italiani sulla sessualità, l'amore e il buon costume e vedere come sia cambiata negli ultimi anni la morale del suo paese. Entra egli stesso in campo per parlare con i suoi interlocutori di "invertiti", di "prima volta", di "prostitute" e di "divorzio". Ne esce un ritratto del paese contraddittorio, uno spaccato di un'Italia a varie velocità, un quadro sconcertante che alterna aperture fintamente disinvolte al Nord e rigidità ancestrali nel meridione. All'interno del film ci sono anche le opinioni autorevoli di amici di Pasolini come Alberto Moravia, Cesare Musatti, Adele Cambria, Camilla Cederna, Giuseppe Ungaretti e Oriana Fallaci.

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Il Messaggero