La bandiera italiana e quella europea sventolano da questa mattina fuori la nuova caserma dei vigili del fuoco di Tarquinia (Viterbo). Il presidio del litorale in via Enrico...
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Presenti al taglio del nastro il vicesindaco di Tarquinia, Martina Tosoni, i sindaci del comprensorio, le forze dell’ordine della provincia e la Guardia costiera. Un distaccamento dotato di tutti servizi utili ai pompieri che nel periodo estivo copre una turnazione diurna di 12 ore, ma che ben presto, con un decreto firmato nell’aprile 2017 dal ministero dell’Interno, il presidio diventerà permanente.
«Con questo distaccamento riusciamo a coprire in maniera ottimale un territorio di circa 600 chilometri quadrati – ha detto il Capo dei vigili del fuoco Gioacchino Giomi - dove nel periodo estivo il numero di persone cresce a dismisura. Il distaccamento provinciale non sarà soltanto un punto di riferimento per il soccorso, ma anche per le pratiche amministrative di prevenzione incendi, dal quale tutti gli operatori economici, industriali e semplici cittadini potranno rivolgersi senza andare allo sportello di Viterbo».
La porta sarà dunque sempre aperta anche a tutti coloro che vogliono apprendere notizie, elementi e ampliare le loro conoscenze e condizioni per tutto ciò che riguarda la sicurezza in casa, in ufficio e a scuola. La fase operativa della caserma è già partita il 1 luglio e ogni fine settimana d'estate, i vigili del fuoco sono presenti sulle spiagge con tre moto d’acqua. Il servizio copre la costa da Tarquinia a Pescia Romana.
Inaugurazione contestata dal sindacato Conapo, che con Danilo Martoni, segretario provinciale, e Gianluca Cannone della segreteria regionale, parla di disservizi e carenze: «Per la nuova sede centrale – spiegano i sindacalisti - nonostante l’avvenuta inaugurazione e gli sforzi del comandante Giuseppe Paduano per rendere lo spostamento più agiato possibile, molti ambienti e locali tecnici devono ancora essere ultimati. Mentre oggi abbiamo, per la seconda volta in un anno, l'inaugurazione della sede di Tarquinia ma mancano gli uomini. Si fanno più inaugurazioni che fatti, quelli che poi servono ai cittadini».
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Il Messaggero