Sutri in festa con il fagiolo Regina che guarì Carlo Magno da un attacco di gotta

I fagioli Regina di Sutri (Vt)
Si tratta di una delizia che ha un nome nobile, un gusto inconfondibile e una versatilità che si presta ai più svariati accoppiamenti in cucina: un’occasione...

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Si tratta di una delizia che ha un nome nobile, un gusto inconfondibile e una versatilità che si presta ai più svariati accoppiamenti in cucina: un’occasione per gustarlo la darà la Sagra del Fagiolo, giunta alla 44esima edizione, in programma a Sutri sabato 25 e domenica 26 agosto, nonché sabato 1 e domenica 3 settembre.


Due fine settimana consecutivi nei quali tra musica dal vivo, bande e spettacoli vari, sarà possibile gustare i fagioli “regina” – che appartengono alla famiglia dei borlotti, hanno grandi dimensioni e un colore bianco crema con screziature rosse - conditi con un filo d’olio della Tuscia ma anche con salsicce, cotiche, gnocchetti e insalata nelle tipiche ciotole di terracotta, insieme a gustose specialità alla brace e all’ottimo vino della zona.

Intorno al principale prodotto della cittadina si sono intrecciate tante leggende. La più nota racconta che Carlo Magno, dopo aver mangiato troppo alla corte papale durante i festeggiamenti per la sua incoronazione ad imperatore, venne colpito da un attacco di gotta nel territorio di Sutri e guarito con questi fagioli.

Ad attendere i visitatori in due sabati e due domeniche di inizio settembre sarà insomma un irresistibile mix di ricette tipiche, folclore, tradizione, musica live, spettacoli vari.

A fare il resto sarà lo splendido centro storico di Sutri, che conserva tesori come il Parco archeologico, punteggiato dalla Necropoli etrusco-romana con le suggestive tombe rupestri che sorgono proprio lungo la Cassia, l’Anfiteatro romano interamente scavato nel tufo; il Mitreo, la Cattedrale di Santa Maria Assunta con la cripta di epoca longobarda e la Chiesa Templare di Santa Maria del Tempio, utilizzata come tappa della Francigena (oggi pressoché coincidente con la Cassia), la via del pellegrinaggio medievale che univa il Nord Europa a Roma.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero