Strade a pezzi, i lavori urgenti: la Provincia blinda il piano di interventi da 14 milioni. «Ne servirebbero 60»

Strade a pezzi, i lavori urgenti: la Provincia blinda il piano di interventi da 14 milioni. «Ne servirebbero 60»
Poco più di 40 chilometri all'anno per un quinquennio. Dopo anni di interventi a macchia di leopardo (nel senso letterale, basti vedere l'asfalto a pois), la...

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Poco più di 40 chilometri all'anno per un quinquennio. Dopo anni di interventi a macchia di leopardo (nel senso letterale, basti vedere l'asfalto a pois), la Provincia ha in dote circa 14 milioni di euro da spendere per le strade. Ma in gestione ha arterie per ben 1.300 chilometri. Quelle principali, le più trafficate e strategiche sono lunghe 400. Se ne riusciranno a sistemare circa 210.


«Abbiamo dovuto fare delle scelte. E proprio perché queste venissero fatte in base a criteri oggettivi, abbiamo chiesto ai tecnici e al dirigente competenti, che ringrazio per il lavoro svolto, di individuare le più importanti della Tuscia», rivendica Maurizio Palozzi, consigliere di maggioranza con delega alla Viabilità e ai lavori pubblici. Ed è così che ha preso forma quello che può essere definito il piano Marshall delle infrastrutture locali. Non si tratta solo di strade: «Centomila euro l'anno - rivendica l'esponente dem - serviranno per il monitoraggio di ponti e viadotti. Vogliamo fare il possibile per garantire la sicurezza dei nostri cittadini».

Ieri il piano è stato approvato in consiglio con i 6 voti favorevoli della maggioranza e i 4 contrari dell'opposizione. Gli interventi riguarderanno le principali arterie da nord a sud del territorio provinciale, come la Bomarzese che collega l'uscita della A1 di Attigliano alla superstrada, attraversando il centro abitato, ma anche la Blerana, la Canepinese e la Teverina. «Per garantire tutta la manutenzione necessaria servirebbero 60 milioni di euro. Non ce li abbiamo. Pertanto, abbiamo affidato agli esperti che conoscono la rete viaria le scelte su cui puntare. Ma questo - continua Palozzi - non significa che ci fermeremo qui: col ricavato dell'alienazione di beni, la rinegoziazione dei mutui e la possibilità di utilizzare l'avanzo di amministrazione ricaveremo altre risorse per un ulteriore piano di interventi che riguarderà anche alcune delle proposte della minoranza».


Proprio dalla minoranza, ieri a Palazzo Gentili le critiche si sono levate fortissime. Tanto che Gianluca Grancini, presidente della commissione Lavori pubblici, si è dimesso per protesta: «Hanno presentato un piano non emendabile. La discussione è stata pari a zero. Hanno persino bocciato il rifacimento di strade come la Sammartinese. Inutile convocare le commissioni così: è solo uno spreco di denaro pubblico», accusa. Malumori che hanno compattato il centrodestra nel bocciare la manovra. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero