Strada Roccalvecce riaperta, emergenza tombata sotto 200 metri cubi di cemento

Strada Roccalvecce riaperta, emergenza tombata sotto 200 metri cubi di cemento
Duecento metri cubi di cemento. Tanti sono serviti per riempire la cavità provocata lo scorso febbraio dal cedimento in strada delle Province, a Roccalvecce. La conclusione...

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Duecento metri cubi di cemento. Tanti sono serviti per riempire la cavità provocata lo scorso febbraio dal cedimento in strada delle Province, a Roccalvecce. La conclusione dei lavori di messa in sicurezza che hanno permesso la riapertura a due corsie del collegamento (una era tornata già funzionante) è stata presentata ieri dalla sindaca Frontini assieme all’assessore competente Stefano Floris in una conferenza stampa organizzata sul posto. Per i residenti della frazione la fine di un incubo.

“C’eravamo impegnati a concludere questo intervento entro novembre. Non è stato semplicissimo, ma ce l’abbiamo fatta. Questo a dimostrazione del fatto che con una buona pianificazione, fatti salvi i casi di calamità naturale o di forza maggiore, è possibile riuscire a mantenere le promesse”, ha detto Frontini, ricordando l’incontro di inizio agosto davanti alla frana in occasione del quale da poco eletta aveva illustrato ai cittadini la road map del Comune. “Il piccolo borgo di Roccalvecce ha avuto il suo impegno principale rispettato - ha aggiunto ieri -, tanti altri impegni hanno da venire in termini di programmazione e di rilancio turistico. Questo sembrava il minimo sindacale. La strada è stata riaperta in tutti e due i sensi di marcia, durante l’intervento era stato già ripristinato invece il servizio di trasporto pubblico locale fino alla piazza”.

Sugli aspetti tecnici si è soffermato l’assessore Floris. “Siamo intervenuti con il tombamento di tutta la cavità che si era venuta a creare con l’ evento franoso, all’interno sono andati oltre 200 metri cubi di cemento, adesso il versante è completamente in sicurezza”. Davanti alla parete è stato posizionato un rivestimento costituito “da blocchi di calcestruzzo rivestiti con materiale tufaceo” saldati tra loro con “tiranti e placche”. In tutto i lavori sono durati un paio di settimane.

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Il Messaggero