Sorpresa a Viterbo: all'ora dell'aperitivo spunta in città un cucciolo di riccio

Il riccio avvistato ai Cappuccini
E' sbucato l'altra sera, verso l'ora dell'aperitivo ai Cappuccini - quartiere fuori le mura di Viterbo - con la sua capoccetta buffa e il suo andamento a...

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E' sbucato l'altra sera, verso l'ora dell'aperitivo ai Cappuccini - quartiere fuori le mura di Viterbo - con la sua capoccetta buffa e il suo andamento a metà, tra il frenetico e il guardingo. Ma questo piccolo riccio, un cucciolotto irresistibile, non voleva fare l'happy hour, almeno stavolta: cercava soltanto di orientarsi in questa giungla urbana che si chiama città. In effetti, via Piave è un habitat inedito persino per lui, dotato da madre natura di centinaia di aculei per difendersi dagli animali del bosco, e non dai palazzoni di cemento e dalle auto che sfrecciano.


Comunque, sbucato da chissà dove, il nostro coraggioso eroe è riuscito ad attraversare indenne la strada (un'impresa anche per un essere umano, di questi tempi a Viterbo) e ha raggiunto gli avventori di un noto bar della zona, questi sì alle prese con l'aperitivo. I quali lo hanno preso, e trasportato in tutta sicurezza in un giardino privato, dove il riccio ha potuto ritrovare le condizioni minime di familiarità e privacy. Su ciò che è successo dopo – se l'animale abbia riconquistato la libertà delle immense praterie, se abbia ritrovato la sua famiglia perduta, se sia fuggito ai Caraibi con una riccia, ovviamente bionda – non è dato sapere.

Comunque. L'avvistamento del riccio al quartiere Capuccini è soltanto l'ultimo di una lunga serie di episodi che riconciliano Viterbo e i viterbesi con la fauna selvatica, se non proprio selvaggia. Prima c'erano stati – e ci sono ancora, perché gli avvistamenti si susseguono – i cinghiali, ormai padroni incontrastati della zona tra via Belluno e la tangenziale. Poi, appena un paio di mesi fa, è stata la volta dei lupi, animali di periferia laddove periferia è la zona di Grotte Santo Stefano. Dei gabbiani nel centro storico non ne parliamo: sono quasi più numeri degli studenti alticci in Erasmus. Ora i ricci. Aspettando i Panda, magari in versione ibrida, così inquinano di meno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero