Smaltimento fai da te degli escrementi: il canile comunale nel caos

Smaltimento fai da te degli escrementi: il canile comunale nel caos
Sacchi pieni di escrementi lasciati lungo la strada che porta al canile comunale. A testimoniare lo smaltimento non regolare, se non proprio illegale, dei residui dei cani...

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Sacchi pieni di escrementi lasciati lungo la strada che porta al canile comunale. A testimoniare lo smaltimento non regolare, se non proprio illegale, dei residui dei cani ospitati nella precaria struttura di località Novepani dalle parti di Bagnaia, lungo la Strada Romana.


Una spina nel fianco per il Comune, il canile. Dare ospitalità ai randagi ai cittadini viterbesi costa 461mila euro - la voce è nel bilancio in discussione in queste ore a palazzo dei Priori - e di questi una buona parte è destinata qui. Ma la sua regolarizzazione edilizia e sanitaria ha accumulato anni di ritardi. Forse anche di omissioni.


E' noto che il canile non sia a norma, secondo i ripetuti ammonimenti inviati dalla Regione ai dirigenti comunali. Ma resta attivo per un motivo umanitario: non lasciare in mezzo alla strada circa 250 quattro zampe in attesa di adozione. Eppure, trattandosi di un sito pubblico dovrebbe avere la sua esistenza su presupposti normativi. La struttura è fuori legge per i requisiti non posseduti, ma in previsione di realizzare la riqualificazione del canile rifugio il Comune può affidare la gestione del servizio di ricovero, custodia e mantenimento dei cani randagi accalappiati, nel rispetto
delle normative in materia di tutela e benessere animale. Il tutto avviene muovendosi lungo l'unica strada percorribile: quella delle deroghe alla non regolarità .

L'ultima la Asl di Viterbo l'ha concessa lo scorso 13 febbraio «senza indicazione del nuovo termine entro cui adempiere, ma riservandosi di revocare detta proroga nel caso gli interventi di adeguamento non proseguano con solerzia», aveva sottolineato lo scorso febbraio il dirigente del Comune, Luigi Celestini. Con richiesta di spiegazioni al dirigente del Dipartimento di prevenzione Asl, Giovanni
Chiatti.

A mesi di distanza la situazione non sarebbe mutata. Anzi: quella all'esterno è purtroppo quella testimoniata dalle foto di questi giorni. Gli escrementi dei cani, che non dovrebbero essere smaltiti fuori struttura, vengono accumulatiin attesa di una ditta di recupero, che passa da quelle parti ogni due mesi. Con quali conseguenze, quando piove o nella calura estiva, facilmente immaginabili.


Oggi la gestione del canile è sulle spalle dei volontari dell'associazione Amici Animali onlus. Sono loro a gestire - in larga misura - i fondi erogati dal Comune per andare avanti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero