OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
L’assessore alla bellezza di palazzo dei Priori indagato per evasione fiscale. Vittorio Sgarbi non avrebbe saldato 715 mila euro all’Agenzia delle entrate. Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, questa l’accusa. E adesso il ministro Gennaro Sangiuliano lo scarica, mettendone in discussione il ruolo di sottosegretario.
I risvolti sul Comune, dove Sgarbi è in giunta senza comunque ricevere compenso, sono ancora da decifrare: la sindaca Chiara Frontini è all’Anci a Genova, il cellulare è in mano alla segretaria che cortesemente fa presente che «si sta preparando a intervenire». Ergo, nessun commento. È recentissimo - di pochi giorni fa - lo screzio sulla questione dell’eolico subito dopo la conferenza dei servizi alla Regione Lazio. Su questo Sgarbi per il malinteso si era dimesso, salvo poi chiarirsi con la sindaca e tornare subito sui propri passi.
Mossa sbagliata invece per il Pd: secondo il capogruppo Alvaro Ricci sarebbe stato meglio chiuderla lì, quella dell’evasione fiscale è solo la goccia che fa traboccare il vaso. «Sgarbi si era dimesso tanto bene per molto meno - dice Ricci - prendendo peraltro un abbaglio, ovvero confondendo le competenze sui pareri in conferenza dei servizi». Resta la ferita. «Al di là delle questioni che gli vengono contestate - commenta il consigliere dem - l’impegno di Sgarbi, del quale ho massima stima dal punto di vista culturale e professionale, su Viterbo non si vede. Non si è visto mai in giunta, non si è visto mai in consiglio comunale. Da questo può tranquillamente tirare lui le conclusioni».
Al netto dell’accusa di evasione fiscale, su cui Ricci è garantista («Si vada fino in fondo, ma finché non c’è una condanna...»), l’assessore alla bellezza dovrebbe lasciare l’incarico. «Non tanto perché è indagato - spiega - ma per il suo impegno politico e amministrativo per la città, che è assolutamente irrilevante. Per il resto sa lui come stanno le cose, quindi valuti qual è la scelta migliore da fare, per se stesso e per la città». In poche parole, Sgarbi «si dovrebbe dimettere più per tutto il resto che per questo. Si fatica a vedere il suo impegno, è del tutto trascurabile. Basti guardare gli atti della giunta - conclude - nonostante continuino a fare le riunioni da remoto. Secondo me ha troppo da fare, si liberi da qualche impegno».
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero