Seconda categoria, insulti razzisti e botte all'arbitro di colore: l'Aurora Viterbo nega

Seconda categoria, insulti razzisti e botte all'arbitro di colore
L’aggressione fisica e verbale all’arbitro vetrallese di origini egiziane Farhane Salah Eddine, solleva ancora polemiche e regala versioni differenti. Sabato scorso,...

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L’aggressione fisica e verbale all’arbitro vetrallese di origini egiziane Farhane Salah Eddine, solleva ancora polemiche e regala versioni differenti. Sabato scorso, all’epilogo del match del campionato di Seconda categoria tra Aurora Viterbo e Virtus Marta, si è registrato un finale di gara molto acceso.


 Farhane, fischietto diciassettenne di colore, ha denunciato un’aggressione fisica e verbale; una serie di spinte ed un calcio ricevuto quando era a terra, con il direttore di gara che si è sottoposto alle cure mediche presso l’ospedale di Belcolle da dove è uscito con una prognosi di sei giorni. In più, ad aggravare la situazione, ci sarebbero state anche le pesanti offese razziali rivolte dai calciatori dell’Aurora Viterbo, usciti sconfitti all’ultimo secondo in una sfida molto importante nell’economia del torneo.

Ma proprio dalla società viterbese però, arrivano smentite secche e convinte su quanto raccontato dal direttore di gara. Premesso che solo il referto ufficiale atteso per giovedì chiarirà un po’ meglio la dinamica dei fatti, va registrata appunto la razione dell’Aurora che non ci sta a passare per un club caldo.

“Abbiamo letto e sentito cose che sabato pomeriggio non sono mai accadute – spiega il vice-allenatore del club viterbese Angelo Corinti – il finale di gara è stato caldo ma nessuno ha messo le mani addosso all’arbitro. La partita è filata via liscia: con molti giocatori della Virtus Marta ci conosciamo e non c’è stato alcun problema”.

Anche la offese a sfondo razziale non trovano conferma nel racconto del tesserato dell’Aurora. “Lo scorso anno abbiamo avuto con noi dieci calciatori di colore e quest’anno ne abbiamo tre. Nessuno ha offeso l’arbitro per il suo colore della pelle: la cosa che mi fa più rabbia è che al termine del match io ed il presidente Troncarelli siamo entrati nel suo spogliatoio per calmarlo visto che piangeva. Paura del referto? Abbiamo in squadra tutti bravi ragazzi: l’onorabilità del nostro club non può essere messa in discussione”.
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Il Messaggero