«Le tele sono già state portate all’interno, dovremmo aprire intorno alla metà di dicembre, se ci sarà possibile forse anche qualche giorno prima». Il sindaco Giovanni Arena veste l’abito di Babbo Natale: il regalo sarà scartato sotto l’albero, ovviamente quello allestito in piazza del Plebiscito, visto che la nuova casa delle due opere di Sebastiano del Piombo sarà proprio lì, sotto i portici di palazzo dei Priori.

Mentre si finiscono gli ultimi ritocchi, si sta lavorando anche sull’evento dell’inaugurazione. «Vorremmo invitare anche il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini. Sono convinto che il museo – dice il sindaco - attrarrà molti turisti, sarà una realtà importante per tutta la città».

Ma esposte non ci saranno solo la Pietà e la Flagellazione di Cristo, di Sebastiano del Piombo: «I locali – continua Arena - ospiteranno anche la pergamena del primo conclave. Era conservata, per non deteriorarla, al Consorzio biblioteche. Per la prima volta la esporremo lì al pubblico. E’ quella del primo, che si è svolto nel 1268», che con quel “clausi cum clave” ha coniato il termine della modalità di elezione dei nuovi Papi. «Inizialmente dunque partiremo con queste tre opere. Pietà e Flagellazione saranno all’interno di una cornice appositamente realizzata».

I nuovi locali sono sviluppati così. «Ci sono due sale grandi, più altri spazi collegati l’uno con l’altro, per un totale di circa 350-400 metri quadrati». Per capire: guardando i portici, si tratta delle tre porte sulla destra. «Ora quelle sono chiuse – spiega il sindaco - ma diventeranno delle vetrate. L’accesso però non sarà da lì, ma dal cortile di palazzo dei Priori: abbiamo realizzato un’entrata con l’accoglienza e dove sarà possibile avere del materiale informativo».

L’operazione è partita anni fa. «Il progetto è iniziato con la vecchia amministrazione, il costo totale si aggira intorno ai 400 mila euro». Discorso biglietto: con l’apertura del nuovo museo entrerà in vigore anche quello unico. «Comprenderà palazzo dei Priori, il teatro dell’Unione, il museo del Colle del duomo e il Museo civico».

Le operazioni di finalizzazione non sono state proprio facilissime, tanto che l’apertura era stata programmata prima e poi è slittata. E’ il motivo per cui il sindaco non si sbilancia con il giorno preciso dell’inaugurazione. «Solo per spostare le tele è dovuta venire da Roma una ditta specializzata, abbiamo poi dovuto fare un’assicurazione con massimali fino a 20 milioni di euro, la Soprintendenza non ha dato l’okay finché non era tutto a posto con le apparecchiature sui temi di umidità e temperature. Avrei voluto aprire prima di installare il bosco di Natale – conclude Arena - ma non è stato possibile».