Viterbo, terremoto, ancora chiuse due scuole primarie

Viterbo, terremoto, ancora chiuse due scuole primarie
In due scuole non è ancora suonata la campanella. Niente avvio dell’anno scolastico per la primaria “Alessandro Stradella” di Nepi e quella...

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In due scuole non è ancora suonata la campanella. Niente avvio dell’anno scolastico per la primaria “Alessandro Stradella” di Nepi e quella dell’infanzia e primaria “Dante Alighieri” di Sipicciano. Il terremoto del 24 agosto e le conseguenti verifiche hanno evidenziato delle criticità per cui i piccoli alunni sono ancora a casa.


Per l’istituto di Sipicciano, il sindaco di Graffignano Anselmo Uzzoletti assicura: «Riapriremo lunedì». Qui una prima ordinanza del 10 settembre imponeva la chiusura dell’edificio di via San Bernardino fino al 18, perché erano state riscontrate «condizioni di potenziale pericolosità dello stabile». Un secondo atto di venerdì scorso prolungava invece lo stop «fino a nuova disposizione», ma ipotizzava per l’avvio delle lezioni l’utilizzo dell’ecomuseo per la scuola primaria e dell’ex mattatoio per quella dell’infanzia.

Più complessa la situazione a Nepi, dove è un atto uno scontro tra il sindaco Pietro Soldatelli e la dirigente scolastica Patrizia Patrizi. Anche qui il 10 settembre era stata disposta la chiusura: i tecnici del comune avevano riscontrato «il distacco di un solaio di controsoffitto». Da qui l’indicazione a «non utilizzare le aule interessate». Intanto il comune ha ritirato l’ordinanza, limitando però l’utilizzo della struttura (nella foto). «Piano terra, primo e secondo sono fruibili – dice il sindaco – non sono disponibili solo le cinque aule del terzo. Ho fatto una richiesta agli amministratori dei comuni vicini e alla dirigente scolastica per capire se nei locali a disposizione ci sono spazi destinabili a uso aula. Ma ad oggi non mi ha risposto».

Soldatelli assicura di aver messo in campo tutte le strutture comunali idonee, «poi è l’istituto che deve dire come e quando iniziare. La preside ha chiesto una ulteriore verifica ai vigili del fuoco sullo stabile: libera di farlo ma non era necessaria, sa tanto di mancanza di fiducia nel comune. Si assumerà la responsabilità di ulteriori ritardi. Noi abbiamo corso, facendo fare in una settimana tre sopralluoghi a tecnici competenti e qualificati».


Quando inizieranno le lezioni? «Volendo da subito, l’accesso è consentito. Se manca qualche aula – conclude Soldatelli –  valutiamo la possibilità di reperire altri locali per far iniziare tutti insieme. In alternativa bisogna far partire la scuola con turni mattina e pomeriggio, cosa che vorremmo evitare. Se comunque la dirigente mi dice quanti locali ha, mi attivo subito». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero