Viterbo, tre scuole al freddo: gli studenti protestano, la Provincia avvia un'indagine

Viterbo, tre scuole al freddo: gli studenti protestano, la Provincia avvia un'indagine
Studenti al freddo in tre scuole superiori della città e della provincia. Al Liceo Santa Rosa di Viterbo e all'Isis Pietro Canonica di Vetralla (cui fanno capo le sedi del...

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Studenti al freddo in tre scuole superiori della città e della provincia. Al Liceo Santa Rosa di Viterbo e all'Isis Pietro Canonica di Vetralla (cui fanno capo le sedi del locale Liceo scientifico e dell'Istituto tecnico di Bassano Romano) niente riscaldamento. E con le temperature scese in picchiata da alcuni giorni, il rientro in classe questa settimana è stato glaciale. Tanto che ieri mattina gli alunni del Santa Rosa hanno protestato sotto la Provincia per chiedere un immediato intervento di manutenzione. E così è stato: il presidente Mauro Mazzola, su tutte le furie, ha fatto contattare subito le ditte che hanno in gestione il servizio perché accendessero il prima possibile i termosifoni.


E non solo: «Tutti i geometri sono riusciti a far partire il riscaldamento nei diversi istituti di competenze, tranne uno. Aprirò un'indagine interna e ho chiesto una relazione scritta al dirigente», tuona Mazzola.

Ma intanto gli studenti del Canonica raccontano «l'indignazione nei confronti della Provincia per non aver provveduto per tempo ad effettuare i dovuti e preventivi controlli al fine di assicurare il funzionamento degli impianti nei termini stabiliti per legge.



La situazione che si è venuta a creare ad autunno inoltrato è quella - denunciano - di condizioni climatiche interne agli edifici non adeguate alla tutela della salute degli studenti e dei lavoratori della scuola». Per questo, anche loro hanno protestato non entrando in aula. I colleghi del Santa Rosa sono invece arrivati fino a Palazzo Gentili per gridare le loro lamentele e il diritto a studiare in ambienti idonei.

«Mi scuso per il disagio e garantisco - dice ancora Mazzola - che ho immediatamente contattato le aziende per provvedere. Quando mi sono insediato non ho trovato un solo euro per le scuole. Abbiamo reperito fondi in bilancio e ho dato mandato che la manutenzione fosse fatta per tempo. Così è stato tranne nelle scuole di competenza di un geometra. Ma non succederà più».

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Il Messaggero