Scuola, a Viterbo la mensa diventa lunch box: ma chi sanifica i banchi?

La scuola Canevari di Viterbo
Riapertura delle scuole, per i più piccoli il nodo principale resta la mensa. I locali sinora adibiti al pranzo verranno infatti utilizzati per la didattica, al fine di...

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Riapertura delle scuole, per i più piccoli il nodo principale resta la mensa. I locali sinora adibiti al pranzo verranno infatti utilizzati per la didattica, al fine di garantire il ritorno sui banchi di tutti i piccoli alunni. L’alternativa, individuata dai dirigenti degli istituti comprensivi di Viterbo, è quella del cosiddetto lunch box, appunto perchéi locali servono per i gruppi-classe e il personale esiguo non consente certo i turni pure per mangiare.


Alla Canevari del capoluogo, circa 980 studenti, la dirigente Stefania Geremicca, spiega: “Per necessità, preferirei il lunch box. Ci sono molte iscrizioni al tempio pieno e, reperito il personale per il primo anno di primaria, dovrei garantirlo a tutti. Aspetto che il Comune verifichi chi dovrà fare la sanificazione dei banchi prima e dopo il consumo dei pasti”. Ma la preside sottolinea il clima di collaborazione che si è creato con Palazzo dei Priori e si dice ottimista: “L’assessore Antonella Sberna ci ha promesso più assistenti per alunni disabili e sono arrivati. Ho chiesto un tecnico che verificasse la possibilità di abbattere quattro tramezzi per allargare le classi, è venuto e ha dato il via libera. Insomma, credo riusciremo a risolvere”.

Qui i banchi sono già tutti monoposto. Oltre al nodo mensa, manca il personale per far fronte a tutte le prescizioni in più contro il Covid: chiesti 9 docenti in più e 5 collaboratori scolastici. Una curiosità: in vista di un possibile nuovo lockdown, tutti gli alunni della Canevari, appena rientrati a scuola seguiranno lezioni con l’animatore digitale per imparare ad accedere alla piattaforma d’istituto.

Anche alla Vanni, 767 iscritti, fervono i lavori per la riapertura. “Già da maggio – spiega la dirigente scolastica Giuseppina Agostino – abbiamo creato con i collaboratori scolastici una task force per una pulizia profonda di tutti i locali. Poi, siamo passati alla ricognizione degli spazi. Al Comune ho chiesto l’uso di un locale sotto la biblioteca in via Carlo Cattaneo per piccoli gruppi di apprendimento e il rifacimento della tensostruttura della palestra”. Nemmeno qui hanno chiesto ulteriori banchi: grazie a un progetto del Miur antecedente al Covid, sono state create 5 classi innovative, e a settembre scorso dal Comune sono arrivati i monoposto mancanti: "Ho preferito lasciarli alle scuole che ne hanno più bisogno", agigunge la preside.


Nel locale mensa, 180 metri quadrati, realizzerà spazi pre e post scuola sia per alunni sia per docenti. “Abbiamo optato anche noi per il lunch box all'infanzia e – conclude – abbiamo chiesto che sia la ditta della refezione a occuparsi della sanificazione”. Anche alla Vanni, Agostino ha inoltrato domanda per personale aggiuntivo: 12 docenti e 5 collaboratori. Andranno fatti i turni pure per andare in bagno. Quindi i bidelli non potranno anche occuparsi di igienizzare i banchi prima e dopo il pranzo. All'attivazione del servizio mensa, è legata la possibilità di attivare il tempo pieno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero