Scuola, i presidi alla Regione: "No all'accorpamento del Paolo Savi con lo scientifico di Tuscania"

Il Paolo Savi di Viterbo
"No all’accorpamento del Paolo Savi di Viterbo con lo scientifico di Tuscania”. L’Anp Lazio (associazione presidi) ribadisce la contrarietà alla...

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"No all’accorpamento del Paolo Savi di Viterbo con lo scientifico di Tuscania”. L’Anp Lazio (associazione presidi) ribadisce la contrarietà alla proposta emersa in sede di dimensionamento scolastico – prima in Provincia, poi in Regione - al fine di salvaguardare l’autonomia dell’istituto tecnico del capoluogo, alle prese con una riduzione delle iscrizioni.

Ma l’idea di Palazzo Gentili, già osteggiata dai sindacati di categoria, ora trova un altro ostacolo sulla propria strada: quella dell’associazione nazione dei presidi. “L’Anp Lazio – fa sapere Maria Antonietta Bentivegna, presidente dell’associazione a livello provinciale - si è espressa con parere assolutamente contrario all’ipotesi di aggregare all’Ite Savi il liceo di Tuscania, che verrebbe a distaccarsi dal Cardarelli di Tarquinia, dal momento che tutta la comunità educativa di quest’ultimo istituto ha manifestato con forza il proprio dissenso, attraverso le delibere degli organi collegiali e libere manifestazioni”.

Ma il ragionamento dei dirigenti scolastici va oltre: “Va considerato che – continua Bentivegna - pur ritenendo importante salvaguardare l’autonomia scolastica dello storico Savi, ciò non può avvenire a danno di altre scuole, ma dovrebbe essere esito di un piano concertato di supporto e di orientamento delle nuove iscrizioni”. Dall’Anp ricordano inoltre che per il 2022-23 il Savi non rischia di perdere la propria autonomia, quindi si avrebbe a disposizione il prossimo anno scolastico per cercare le migliori strategie, aprendo un tavolo ad hoc. 

“La proposta della Provincia – conclude l’Anp – è un piano semplicemente numerico, non rispettoso della volontà di studenti e docenti e delle deliberazioni dei Comuni di Tarquinia e Tuscania, in controtendenza rispetto a quanto deciso nella altre Province”. L’appello è alla giunta regione affinché decida con cognizione di causa.

 

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Il Messaggero