Scuola, docenti preoccupati: «Lezioni in aula soltanto al 25%»

Scuola, docenti preoccupati: «Lezioni in aula soltanto al 25%»
Riapertura scuole superiori: i docenti dell’Istituto tecnico economico “Paolo Savi” del capoluogo si autoconvocano e passano al contrattacco sul...

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Riapertura scuole superiori: i docenti dell’Istituto tecnico economico “Paolo Savi” del capoluogo si autoconvocano e passano al contrattacco sul “provvedimento di natura politica, voluto a livello ministeriale, ma che non tiene conto della realtà”.

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Duramente contestate decisioni che non hanno tenuto conto «della autonomia delle singole scuole, del mancato rafforzamento dei trasporti, dei dati epidemiologici sullo sviluppo della pandemia. E soprattutto dei pericoli e dei disagi che la riapertura degli istituti potrebbe provocare nei confronti del personale scolastico». Da qui la richiesta, trasmessa alle istituzioni, di rivedere quanto messo in atto.

In particolare sono sotto accusa: la riapertura in presenza senza aver assicurato il rafforzamento della rete dei trasporti «che avrebbe dovuto consentire agli studenti di viaggiare in piena sicurezza e di essere a destinazione alle 8,00 di mattina». Per evitare agli studenti che «arrivano molto prima dell’ingresso del secondo turno» a sostare fuori la scuola o a girovagare per la città con pericolo di creare gli assembramenti. 

Sottolineata l’impossibilità di «svolgere una coerente attività di studio personale che li espropria di fatto della propria vita sociale e relazionale». Mentre«si penalizza il lavoro dei docenti, «il cui orario di servizio viene spesso dilatato su tutta la giornata, con inizio delle lezioni alle 8 e il termine alle ore 15,30, anche nella specie senza alcun servizio di mensa».

Sotto la lente poi la narrazione sulla sicurezza degli istituti, «come se tutto ciò che riguarda la diffusione della pandemia si fermasse sulla porta delle scuole». Dopo il j’accuse alcune richieste. Prima fra tutte, che si «torni alla didattica digitale integrata fino a quando non sarà risolto il problema dei trasporti in sicurezza». Quindi che vengano resi pubblici i dati epidemiologici sulla diffusione del virus nel mondo della scuola; infine, la «ripresa in presenza limitata al 25% degli alunni con un solo turno dalle ore 8, che consentirebbe il ritorno a una didattica sostenibile».

 

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Il Messaggero