Scuola allievi marescialli dell'Aeronautica militari, consegnati i gradi agli allievi del corso Altair 2

Le cerimonia della consegna dei gradi
Consegna dei gradi di maresciallo alla Scuola dell’Aeronautica militare di Viterbo, per i 114 frequentatori del concorso esterno del 20° corso Altair 2°. La...

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Consegna dei gradi di maresciallo alla Scuola dell’Aeronautica militare di Viterbo, per i 114 frequentatori del concorso esterno del 20° corso Altair 2°. La cerimonia, alla presenza delle autorità civili e militari di Viterbo e dei familiari dei neo-promossi, è stata presieduta dal comandante della Scuola colonnello Leonardo Moroni.


L’intervento introduttivo del colonnello Vito Conserva, comandante dei corsi e vice della Scuola, ha rimarcato l’importanza e il valore simbolico della cerimonia: “Oggi non sia un punto di arrivo, ma l’inizio di una meravigliosa avventura che richiederà impegno, ma vi arrecherà grandi soddisfazioni”. Poi la consegna dei gradi e delle sciabole a cura di alcune delle autorità presenti, che hanno insignito del grado di Maresciallo di terza classe alcuni allievi ritenuti particolarmente meritevoli.

Poi, come da tradizione, la consegna al capocorso, da un rappresentante del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa, della sciabola d’onore con l’incisione di una rosa, simbolo del Sodalizio stesso e testimonianza del forte vincolo di vicinanza tra cittadinanza di Viterbo e la Scuola marescialli dell’Aeronautica.

A seguire la consegna dei gradi agli altri neopromossi, effettuata dai parenti: genitori, fratelli, amici «per un segno tangibile dell’importanza che la Forza armata attribuisce alle famiglie, ritenute il primo e fondamentale punto di riferimento per ogni militare sia nella fase formativa che nel prosieguo della carriera».

Anche il Comandante della Scuola, colonnello Moroni, si è complimentato con i neo-marescialli per l’importante traguardo raggiunto «con merito al termine di un percorso lungo due anni che ha richiesto notevole sacrificio, tanta dedizione e spirito di squadra, grande umiltà e vigorosa esemplarità». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero