Scoppia la rissa sul lungomare, gli 8 stranieri denunciati: «Non eravamo noi»

Carabinieri
Scoppia la rissa sul lungomare, gli 8 stranieri denunciati: «Non eravamo noi» . Domenica movimentata a Montalto di Castro. Alle 13,30 i carabinieri della locale...

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Scoppia la rissa sul lungomare, gli 8 stranieri denunciati: «Non eravamo noi» . Domenica movimentata a Montalto di Castro. Alle 13,30 i carabinieri della locale stazione sono stati allertati per un violento litigio in atto in mezzo a una delle strade principali del lungomare. Tra le auto ferme in coda in cerca di un parcheggio 8 ventenni, 5 romeni e tre ucraini, si sono affrontati a suon di calci, pugni e schiaffi. La rissa, in base a quanto ricostruito, sarebbe scoppiata senza un motivo preciso. Probabilmente ad accendere gli animi l’eccesso di alcol. I carabinieri della stazione di Montalto di Castro - insieme a quelli della stazione di Pescia Romana arrivati in supporto, - hanno individuato inizialmente i tre giovani ucraini e poco dopo, grazie all'aiuto di testimoni, hanno bloccato e generalizzato gli altri 5 partecipanti, tutti giovani di origini romene. La rissa avvenuta in un momento particolarmente affollato è stata fotografata e ripresa da moltissime persone. Tutte immagini acquisite dai carabinieri che in pochissimo tempo hanno dato un nome a tutti i partecipanti. I ragazzi dopo la violenta scazzottata sono stati portati negli uffici della stazione dei carabinieri e qui avrebbero rifiutato le cure mediche. Non solo, difronte alle domande e ai video girati da alcuni passanti avrebbero negato fermamente di aver partecipato alla rissa. 


I carabinieri della stazione hanno quindi denunciato tutti e gli 8 partecipanti per rissa, ubriachezza molesta e hanno inoltrato alla Questura di Viterbo la richiesta per il provvedimento della misura preventiva di divieto di ritorno nel Comune di Montalto di Castro per tutti. 
Gli 8 stranieri infatti sono tutti residenti in Umbria e domenica erano nella cittadina marittima per trascorrere una giornata al mare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero