Santa Rosa, sei anni di carcere all'attentatore

Santa Rosa, sei anni di carcere all'attentatore
Attentò alla Macchina di Santa Rosa, Denis Illarionov condannato a 6 anni. La sentenza è stata pronunciata ieri dalla Corte d'Assise dopo due sole ore di camera...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Attentò alla Macchina di Santa Rosa, Denis Illarionov condannato a 6 anni. La sentenza è stata pronunciata ieri dalla Corte d'Assise dopo due sole ore di camera di consiglio. La Procura di Viterbo aveva chiesto 11 anni per le accuse di strage e attentato alla pubblica sicurezza. Ma Illarionov non è stato condannato per strage. L'imputazione è caduta e il reato è stato riqualificato dalla Corte in possesso e fabbricazione di materiale esplodente al fine di attentare alla pubblica sicurezza.

La storia che ha portato il giovane lettone a Mammagialla è nota. Il 12 marzo 2018 la Digos con unità cinofile e Polizia postale irrompe a casa di Denis a Bagnaia. Gli inquirenti sospettano che nell'abitazione di via Zuccari si nasconda un potenziale terrorista affiliato all'Isis. A indicarlo come tale l'Fbi, che notando strani post su internet aveva allertato i colleghi italiani. In casa la Polizia scopre di tutto: dalle armi da softair a candelotti artigianali e tre kg di nitrato di potassio. E il 25enne entra va in carcere accusato di fabbricazione e detenzione di materiale esplodente. Ma le indagini sono ancora in corso. Dopo qualche mese difficile dietro le sbarre, Illarionov prende confidenza con un compagno di cella e gli confida che la strage all'asilo avrebbe voluto farla davvero. Il compagno parla e la situazione per il lettone si complica. La Procura chiede il processo per strage. Parallelamente Digos e antiterrorismo romano conducono indagini serrate su 5mila gigabyte di materiale sequestrato dal pc di Denis. E tra la marea di informazioni salta fuori l'attentato alla Macchina di Santa Rosa. Il 3 settembre 2015, nascosto nell'oscurità di via Mazzini, il lettone fece esplodere un ordigno incendiario artigianale durante il Trasporto. Un vero attentato, che per fortuna non andò a segno. «L'attentato di Santa Rosa ha affermato la pm Chiara Capezzuto è il chiaro segno della volontà di uccidere». «L'obiettivo della difesa ha spiegato al termine l'avvocato Comi, legale di Illarionov era far cadere l'accusa di strage e ci siamo riusciti. Ora attendiamo le motivazione sentenza per capire cosa fare». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero