Santa Rosa, ritorno a Milano: la Macchina protagonista per due mesi con quelle della Rete

Santa Rosa, ritorno a Milano: la Macchina protagonista per due mesi con quelle della Rete
L'annuncio è stato dato a sei anni esatti dal riconoscimento Unesco, avvenuto il 4 dicembre 2013 a Baku, in Azerbaijan: la Macchina di Santa Rosa torna da protagonista...

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L'annuncio è stato dato a sei anni esatti dal riconoscimento Unesco, avvenuto il 4 dicembre 2013 a Baku, in Azerbaijan: la Macchina di Santa Rosa torna da protagonista a Milano. Dopo la trasferta di "Fiore del Cielo" all'Expo, stavolta tocca a "Spirale di fede", la minimacchina che riproduce quella di Palazzetti-Valeri. Stavolta sarà in compagnia proprio delle altre che sono diventate patrimonio immateriale dell'umanità. L’inaugurazione il 17 dicembre, poi resterà aperta fino al 14 febbraio.


Una nuova vetrina prestigiosa per la festa del 3 settembre. “Con straordinario trasporto” è un’installazione prodotta dallo studio museo Francesco Messina – che rientra nel polo dei musei del Comune di Milano - in collaborazione con la Rete delle grandi Macchine a spalla e l’Istituto centrale per la demoetnoantropologia. Il tutto coordinato da Patrizia Nardi. «Per la prima volta e per la prima volta insieme - dicono gli organizzatori - saranno in mostra al centro di Milano in una installazione imponente mai tentata prima d'ora, metafora anch'essa dell'impresa impossibile. I Gigli di Nola, la Varia di Palmi, la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, i Candelieri di Sassari e i Ceri di Gubbio, della gloriosa “Corsa” eugubina, ricongiunta alle altre quattro feste in attesa dell'estensione della candidatura Unesco, sono costruzioni monumentali, manufatti antichi, o frutto della creatività contemporanea, e passeranno dunque dal clamore delle rispettive piazze in festa, all'atmosfera sospesa di questa peculiare sala museale nel centro di Milano».

L'installazione sarà molto scenografica. Oltre alla presenza fisica delle strutture sono infatti previste proiezioni di video sulle feste, sulla volta e sotto gli archi del sito, ovvero la chiesa sconsacrata di San Sisto, «già atelier di uno dei più rappresentativi maestri della scultura figurativa del Novecento, Francesco Messina», specificano. In programma il docufilm di Francesco De Melis “Un patrimonio sulle spalle”, che sta girando in un'altra mostra in sud America e nell'est Europa, ma anche filmati dell’istituto Luce e quanto c’è di storico negli archivi.


La scelta della minimacchina è stata dettata anche dalle difficoltà rispetto alle misure. Saranno presenti anche quattro Candelieri di Sassari 4, la parte superiore della Varia di Palmi, uno dei Giglio di Nola e anche i Ceri di Gubbio, in attesa di entrare nella lista Unesco. Dopo l'inaugurazione, il 17 dicembre alle 18, la mostra resterà aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 a ingresso libero. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero