Sant'Orsola, la ex chiesa pronta a diventare un auditorium: martedì via ai lavori. La storia della struttura

A fine anni '90 era stata adibita a museo delle Macchine di Santa Rosa, nel 2014 il furto dei quadri

Sant'Orsola, la ex chiesa pronta a diventare un auditorium: martedì via ai lavori. La storia della struttura
Da simbolo del degrado - uno dei tanti, nella città dei Papi - a futuro polo culturale. Martedì partiranno i lavori di riqualificazione della ex chiesa di...

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Da simbolo del degrado - uno dei tanti, nella città dei Papi - a futuro polo culturale. Martedì partiranno i lavori di riqualificazione della ex chiesa di Sant’Orsola, nel quartiere medievale di San Pellegrino, in via San Pietro. Grazie ai fondi del Pnrr, poco più di 706mila euro, la struttura diventerà un auditorium per spettacoli musicali e convegni.

Ad annunciare e illustrare come la ex chiesa si rifarà il look è l’assessore ai lavori pubblici di palazzo dei Priori, Stefano Floris. «L’intervento consiste nel rifacimento completo delle coperture - dice - e nel consolidamento strutturale di volte e murature. Si aggiunge un altro tassello legato al Pnrr». Sant’Orsola fino a oggi non è stata trattata benissimo, è rimasta dimenticata da tutti, tanto da aver subito pure il furto di due opere al suo interno, nel gennaio del 2014: le tele che raffigurano Santa Lucia e la Madonna Immacolata. A confermare come sono andate le cose finora è lo stesso Floris: «Un intervento che consentirà di valorizzare un altro bene storico fino ad oggi abbandonato, facente parte di quel patrimonio di cui la città è ricca e del quale i cittadini tutti devono riappropriarsi».

Un po’ di storia sulla struttura è possibile ricostruirla grazie a Mauro Galeotti. Riporta il suo libro del 2002 “L’illustrissima città di Viterbo” come «la chiesa di Sant’Orsola era già detta di San Giovanni in Pietra e si trova menzionata nel 1190. Sin dal 1207, per ordine di Innocenzo III, fu soggetta all’Abbazia di San Martino al Cimino ed era tributaria di parte delle rendite alla Cattedrale». In epoca più recente, «già adibita ad uso di autorimessa, poi a magazzino comunale e a falegnameria - si legge ancora nell’opera di Galeotti - dal 1997 è stata sede dell’associazione culturale Frisigello, che provò a raccogliere danaro per restaurarla e che la trasformò, alla meno peggio, in museo della Macchina di Santa Rosa. Infatti vi furono riuniti numerosi pezzi delle Macchine che hanno sfilato negli anni trascorsi lungo le vie di Viterbo».

La nuova vita della ex chiesa è scritta nella delibera della giunta Frontini, laddove l’amministrazione «nell’ambito degli interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare ha intenzione di procedere al completamento del restauro, interessata attualmente dal progetto di consolidamento delle strutture finanziato all’interno del Pnrr» parla della «realizzazione al suo interno di un polo culturale con la creazione di un auditorium per spettacoli musicali e convegni».

E poi? «Continueremo a lavorare per restituire ai viterbesi luoghi, monumenti e angoli della nostra città trascurati o addirittura dimenticati. E la strada intrapresa – conclude l’assessore Floris - è senza dubbio quella giusta». Intanto attenzione ai provvedimenti adottati per consentire l’intervento. Dalle 7 di martedì e fino al termine dei lavori, divieto di sosta con rimozione forzata in via dell’Ortaccio e in via San Pietro, nel tratto compreso tra il civico 1 e il civico 10. Limitatamente a qualche ora, e solo in fase di allestimento del cantiere, potrà rendersi necessaria l’interruzione del traffico sulla viabilità limitrofa al cantiere, con conseguente deviazione della circolazione.

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Il Messaggero