Sant'Angelo, il paese delle fiabe: il miracolo del borgo salvato dai murales

Sant'Angelo di Roccalvecce
C'era una volta un paese spopolato, da cui i pochi giovani rimasti...

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C'era una volta un paese spopolato, da cui i pochi giovani rimasti se ne andavano in cerca di un futuro. Poi, è arrivata l’idea di Gianluca Chiovelli, della sorella Paola e del cugino Alessandro: trasformare Sant’Angelo di Roccalvecce in un museo delle fiabe a cielo aperto. Il primo murale ad inaugurare il ciclo è stato quello di Alice: sta nella piazza principale e il suo orologio segna le 11 e 27 minuti perché è stato inaugurato il 27 novembre del 2017. E da allora è diventato davvero il paese delle meraviglie. A Pasquetta, nella piccola frazione di Viterbo distante 25 chilometri dal capoluogo, sono arrivati 600 turisti. Se si fa il rapporto con il numero di residenti effettivi (tra i 120 e i 130), è come se nella città dei papi in un giorno fossero arrivate oltre 300mila persone.
 
“Tutto è nato a giugno di due anni fa. Ci siamo ritrovati a osservare i cumuli di immondizia mai raccolti nel paese, le strade colabrodo, la desolazione di un borgo abbandonato. E ci siamo detti che di lì a pochi anni, Sant’Angelo sarebbe diventato un paese fantasma”, racconta Gianluca, originario del posto ma trasferito a Roma dove lavora come legale assicurativo. E allora il lampo di genio: il progetto “Sant’Angelo paese delle fiabe”. Presentato due volte in Comune, non ha mai ottenuto risposte “ufficiali”. Ma l’associazione creata nel frattempo, Acas, non si è data per vinta. Sono partiti i contatti con il mondo della street art, quasi tutto al femminile per creare un “paese delle dame artiste”. Le opere, autofinanziate con cene, eventi e spesso il contributo dei proprietari delle case su cui sarebbero state realizzate, hanno iniziato a prendere forma: dopo Alice, ne sono spuntate altre 12. A realizzarle finora Tina Loiodice (anche direttrice artistica del progetto), Daniela Lai, Lidia Scalzo, Stefania Capati, Cecilia Tacconi, Isabella Modanese, Gabriel Decarli. “Il 29 aprile – rivela Chiovelli – inizieranno i lavori per il murale dedicato al ‘Collo di bottiglia’. Mentre il 6 maggio ne partiranno tre: due dedicati a Pinocchio e l'altro alla Spada nella roccia”. Uno di quelli ispirati al burattino sarà finanziato dal Comune di Bagnoregio. “Abbiamo anche proposto al sindaco Giovanni Arena l’intitolazione di una piazza a Carlo Collodi”, annuncia Chiovelli.
 
Al ciclo di murales si è aggiunto il primo cammino medievale tra Roccalvecce e Celleno. Ne seguiranno altri per realizzare una serie di “Sentieri dei castelli e delle fiabe”. Altri progetti sono in cantiere per la riscoperta di siti naturalistici e del folklore locale. Il risultato? Due b&b aperti, il bar e il negozio di alimentari pronti a rinnovarsi, imprenditori dei paesi vicini che vogliono aprire attività. Un piccolo miracolo.
 
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Il Messaggero