Sant'Angelo, il Comune affida uno studio per il recupero edilizio. Frontini: «Vigileremo»

Sant'Angelo, il Comune affida uno studio per il recupero edilizio. Frontini: «Vigileremo»
Nel paese delle fiabe c’è chi pensa a un lieto fine. Ma sulla scorta del murale de “I tre porcellini” c’è anche chi resta in guardia da un...

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Nel paese delle fiabe c’è chi pensa a un lieto fine. Ma sulla scorta del murale de “I tre porcellini” c’è anche chi resta in guardia da un eventuale lupo cattivo. Palazzo dei Priori ha affidato a uno studio romano l’incarico di predisporre un progetto utile al recupero urbano di Sant’Angelo e Roccalvecce. La capogruppo di Viterbo 2020, Chiara Frontini, però attende in guardia: «Bene, ma da parte nostra seguiremo con la massima attenzione».

Il Comune ha investito quasi 25 mila euro sull’incarico per la “Redazione di uno studio preliminare, finalizzato al recupero urbano delle due frazioni, anche al fine di garantire una migliore fruibilità dei luoghi da parte della cittadinanza e del turismo locale”: questo recita la determina di affidamento, firmata dal dirigente Stefano Peruzzo. Il tutto è in un’ottica di «risoluzione di alcune problematiche acclarate in tali località» e di «recupero del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente – si legge - mediante interventi volti alla conservazione, risanamento, ricostruzione e migliore utilizzazione del patrimonio stesso».

A Sant’Angelo però un modello di sviluppo è già partito: quello basato sui murales a tema fiabe. E proprio su questo c’è stato uno scontro con l’amministrazione. Motivo per cui Frontini tiene le antenne dritte. «Accogliamo positivamente il fatto che ci sia un investimento – dice - ma avremo la massima attenzione sugli esiti di questo incarico professionale. Perché lo studio deve essere conforme a un’idea di sviluppo del borgo che l’amministrazione non ha».

Il Comune dovrebbe muoversi attraverso «un processo partecipato e condiviso il più possibile con la comunità. Ormai è la prassi urbanistica in uso ovunque tranne che a Viterbo. Il progetto – conclude Frontini – deve essere conforme a un’idea del borgo che si sta già sviluppando in maniera spontanea. Seguiremo quindi i processi e gli esiti che verranno fuori dall'incarico».

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Il Messaggero