«Al Meucci il video di un ragazzo che sniffa coca», la burla diventa virale ma era solo «una ragazzinata»

Il sindaco Mengoni: "Un brutto gesto". Intervenuti i carabinieri

«Al Meucci il video di un ragazzo che sniffa coca», la burla diventa virale ma era solo «una ragazzinata»
Mezza giornata di panico per una sniffata di cocaina a scuola. Che poi è risultata finta. «Una ragazzinata», come la definisce il sindaco Mario Mengoni. Ieri ha iniziato a...

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Mezza giornata di panico per una sniffata di cocaina a scuola. Che poi è risultata finta. «Una ragazzinata», come la definisce il sindaco Mario Mengoni. Ieri ha iniziato a circolare la notizia diffusa da metronews.it e rilanciata da Dagospia, con tanto di video in cui si vede un ragazzo “tagliare” la sostanza con una tessera sanitaria e poi sniffarla con una banconota da 20 euro passata da un altro ragazzo. Il tutto in un’aula del liceo scientifico “Meucci” di Ronciglione.

Nel filmato, secondo la ricostruzione, si sentirebbe un gruppo incitare il protagonista della bravata, invitandolo a sbrigarsi per non farsi vedere dal professore. Quel video sarebbe stato poi condiviso in una chat e lì è rimasto finché una ragazza, scossa dopo averlo visto, non ha raccontato tutto ai genitori. Da lì, l’incontro con la dirigente scolastica e i carabinieri.

Il sindaco Mengoni però racconta un’altra versione. «Sono andati i carabinieri a verificare questa cosa: in realtà - dice - era un medicinale, hanno fatto una ragazzinata». Quindi il video è stato effettivamente girato in un’aula del “Meucci” di Ronciglione ma non era cocaina? «No, se non ricordo male era Oki, una cosa del genere». Mengoni conferma che nei confronti del ragazzo sono stati presi provvedimenti disciplinari «per aver utilizzato il telefono in classe e per aver simulato una cosa del genere. Però in realtà abbiamo verificato chiaramente che non fossero sostanze stupefacenti. Era solo una simulazione: il gesto è stato brutto, lo hanno sanzionato - conclude Mengoni - però per fortuna non c’è stato l’utilizzo di quelle sostanze».

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Il Messaggero