Viterbo, rimpasto in comune: i civici su Tofani, il Pd sul segretario provinciale. Ma l'accordo non c'è

Viterbo, rimpasto in comune: i civici su Tofani, il Pd sul segretario provinciale. Ma l'accordo non c'è
O Maurizio Tofani o morte. Con il bilancio messo in archivio, rispunta la questione rimpasto. Per i civici però non esiste alternativa, nonostante i mal di pancia di una...

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O Maurizio Tofani o morte. Con il bilancio messo in archivio, rispunta la questione rimpasto. Per i civici però non esiste alternativa, nonostante i mal di pancia di una parte del Pd. Che invece punta a pensionare Antonio Delli Iaconi per far entrare – con una sostituzione secca, stesse deleghe - il segretario provinciale Andrea Egidi.


Le deleghe: ambiente, igiene urbana, illuminazione pubblica, servizi cimiteriali, ovvero quelle in capo ad Andrea Vannini fino al 17 dicembre, più gli impianti tecnologici da sfilare ad Alvaro Ricci e la protezione civile, già di Chicco Moltoni e ora in capo al sindaco Leonardo Michelini. Sembrava quasi fatta, sulla richiesta di far entrare in giunta il capogruppo di Oltre le mura: c'era un accordo di massima con il suo omologo nel Pd, Mario Quintarelli, e con il vice Aldo Fabbrini. Fino a due o tre giorni fa la questione sembrava infatti definita e prossima all'ufficializzazione – pare che l'idea fosse gradita allo stesso sindaco – invece tra i dem qualcuno si è fatto tornare i mal di pancia. E servono approfondimenti.

Non servirebbero invece per sostituire Delli Iaconi con Egidi. Qui i democratici si sarebbero già espressi, anche se l'attuale titolare del termalismo ha dimostrato di avere sette vite come i gatti. Nulla quaestio da parte dei civici, a patto che il trattamento sia reciproco. «Dicono che a casa loro fanno come ritengono più opportuno – è il ragionamento tra le liste civiche – e gradiremmo fare altrettanto, senza intrometterci nelle loro scelte». Anche perché Tofani, volenti o nolenti, è uno di quelli che i voti li ha comunque presi.


Il nome del capogruppo di Oltre le mura era uscito un anno fa, poi in occasione dell'elezione del nuovo presidente del consiglio, infine prima dell'ultima crisi prenatalizia. Sempre entrato cardinale e uscito chierichetto. Per i civici, dopo tre anni alla guida della lista del sindaco, sono maturi i tempi per entrare in giunta. Per loro non esiste un piano B, adesso si attende solo l'ultimo confronto tra i democratici per chiudere la vicenda. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero