Rifiuti, incendio a Casale Bussi: dissequestrata l'area del rogo, via ai lavori di recupero

L'incendio del deposito di rifiuti
Trattamento dei rifiuti a Casale Bussi, tre mesi di lavori per tornare alla normalità. Dopo l'incendio - di natura dolosa - che ha portato al parziale blocco...

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Trattamento dei rifiuti a Casale Bussi, tre mesi di lavori per tornare alla normalità. Dopo l'incendio - di natura dolosa - che ha portato al parziale blocco dell'attività nell'impianto alle porte di Viterbo - si va verso gli interventi di recupero. Questo dopo il dissequestro di una parte della struttura per il Tmb, di proprietà della società Ecologia Viterbo (del gruppo che fa capo a Manlio Cerroni) su disposizione della Procura del capoluogo. 


Il sequesto era stato disposto perché quel rogo, la notte dello scorso 13 maggio, era stato appiccato. Non poteva trattarsi di autocombustione, come si disse per l'episodio precedente del 2014. La Procura di Viterbo ha aperto un fascicolo contro ignoti per incendio doloso, affidato al pubblico ministero Eliana Dolce. Il precedimento era scattato dopo la consegna delle relazioni dei carabinieri e dei vigili del fuoco sull'accaduto.

Oggi l'amministratore delegato della società, Pierpaolo Lombardo, ha comunicato che i sigilli sono stati tolti: «La Procura ha disposto che d'ora in poi è possibile intervenire sul luogo dell'incendio - ha detto - per cominciare i lavori di bonifica e di ristrtturazione». Lavori che, secondo una prima stima, dovrebbero durare circa tre mesi, a partire dalla prossima settimana. «Contiamo - aggiunge Lombardi - di tornare alla piena operatività del centro di trattamento meccanico biologico ai primi di ottobre».
 
Nel frattempo l'impianto di Casale Bussi continua a lavorare come stazione di trasferenza dei rifiuti di Viterbo e provincia - che poi vanno verso Orvieto e verso la provincia di Lucca - mentre si resta in attesa di una eventuale autorizzazione della Regione Lazio per poter utilizzare un tritovagliatore mobile. «Sarebbe molto utile per poter trattare i rifiuti in loco in questa fase di emergenza», assicurano da Ecologia Viterbo. Anche se resta da capire chi dovrà sostenere i costi del suo impiego straordinario.    


Va ricordato che l'impianto tmb di Viterbo tratta i rifiuti indifferenziati di tutto il Lazio nord. L'incendio crea non poche ripercussioni sul servizio e sulle casse dei Comuni, chiamati a pagare per il trasferimento altrove dell'immondizia e col pericolo che le tariffe aumentino. Giorni fa, intanto, il Servizio di igiene e di quello veterinario della Asl, coordinati dalle indicazioni dell'Arpa, avevano escluso problemi di inquinamento - e quindi di rischi per la salute - nell'aria, dell'acqua, dei terreni e dei foraggi somministrati negli allevamenti che sorgono nelle vicinanze di Casale Bussi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero