I furbetti del reddito di cittadinanza: 8 denunce a Valentano, Montalto, Cellere e Canino

I furbetti del reddito di cittadinanza: 8 denunce a Valentano, Montalto, Cellere e Canino
Proseguono senza sosta, nell’ambito delle attività finalizzate al controllo e alla tutela della spesa pubblica nazionale, le verifiche dei carabinieri diretti a...

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Proseguono senza sosta, nell’ambito delle attività finalizzate al controllo e alla tutela della spesa pubblica nazionale, le verifiche dei carabinieri diretti a scoprire chi ha percepito con l’inganno il reddito di cittadinanza. Questa volta a finire sotto inchiesta sono otto cittadini residenti nei comuni di Montalto di Castro, Canino, Valentano e Cellere.

Tutti denunciati dai carabinieri appartenenti alle stazioni territoriali della Compagnia di Tuscania e del nucleo ispettorato del lavoro di Viterbo per aver percepito in modo illecito il beneficio economico. Nello specifico i militari hanno valutato diverse dichiarazioni nei moduli di domanda per richiedere il reddito, contestandone la veridicità dopo numerosi controlli e riscontri, determinando così l’appropriazione illecita da parte dei soggetti denunciati di un importo totale di 43mila euro.

Tra le contestazioni finite sul tavolo dei militari si evidenzia l’omissione di riferire, nella compilazione della domanda, entrate da altri redditi; la corretta comunicazione circa la composizione del nucleo familiare non dichiarando quali, appartenenti allo stesso nucleo, erano percettori di altro reddito. Tra gli accertamenti sono state altresì contestate dichiarazioni di stranieri relativamente alla loro residenza in Italia che, come previsto dalla vigente normativa, prevede, per richiedere il sussidio, almeno dieci anni di cui gli ultimi due in modo continuativo.

Tra le persone denunciate due sono residenti a Montalto di Castro, tre a Valentano, due a Cellere e una a Canino. Numerosi, dunque, gli accertamenti che le forze dell’ordine hanno eseguito nella Tuscia in questo ultimo periodo, riscontrando molte irregolarità nella compilazione delle domande. Irregolarità che, in buona fede, lasciano anche pensare a un mero errore dovuto alla superficialità del compilatore, senza tuttavia con ciò escludere l’intenzione volontaria di eludere i controlli pur di percepire il beneficio.

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Il Messaggero