Reddito di cittadinanza, a Viterbo una beffa per 150 famiglie: «Escluso chi usufruiva del Rei»

Reddito di cittadinanza, a Viterbo una beffa per 150 famiglie: «Escluso chi usufruiva del Rei»
Il reddito di cittadinanza rischia di rivelarsi una beffa. Perché una parte di quanti sinora hanno usufruito del Rei, ovvero del Reddito di inclusione, col passaggio alla...

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Il reddito di cittadinanza rischia di rivelarsi una beffa. Perché una parte di quanti sinora hanno usufruito del Rei, ovvero del Reddito di inclusione, col passaggio alla nuova misura resteranno esclusi. A lanciare l'allarme è l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Viterbo, Antonella Sberna, che conti alla mano rivela: «Quasi il 30% delle famiglie ora nel circuito di assistenza ne resteranno fuori».


Colpa dei requisti del reddito di cittadinanza, diversi dai precedenti. «C'era tempo fino al 28 febbraio per presentare domanda per il Reddito di inclusione, dopodiché - spiega Sberna - dal 6 marzo è entrato in vigore il Reddito di cittadinanza e il Rei andrà esaurendosi in 18 mesi. Chi è beneficiario della carta Rei ha comunque diritto a terminare il periodo di presa in carico o potrà optare per il reddito di cittadinanza, interrompendo però l'erogazione della prima. Sono due misure simili nel nome, ma con parametri differenti, dai requisiti economici a quelli della residenza».

Ed è così che, secondo i calcoli dell'assessore, delle circa 800 famiglie ora assistite, oltre 150 non potranno usufruire della nuova misura. «Col passaggio da Rei a Reddito di cittadinanza in assenza di misure alternative ci troveremo di fronte ad una nuova emergenza sociale. Mi auguro - sottolinea - che tutti coloro che ne hanno diritto possano ancora cogliere le opportunità di sostegno al reddito offerte dalla carta Rei. Nel frattempo sarà cura dei servizi sociali capire quali misure adottare per continuare a dare risposte concrete alle famiglie escluse».


A mettere ulteriore carne al fuoco sono anche i sindacati. Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato il sindaco Giovanni Arena e hanno espresso «il loro dissenso sui tagli effettuati sulle politiche sociali rispetto al bilancio dell'anno precedente, confermati anche dall'assessore, che potrebbero mettere a rischio alcuni progetti avviati dai servizi sociali». Ma la Sberna replica: «Stiamo lavorando per garantire alle fasce più deboli e bisognose della città, impedendo in ogni modo che vengano sacrificati o addirittura interrotti i servizi essenziali. Rafforzeremo i capitoli per il sostegno alla povertà sinora depotenziati perché esisteva il Rei. Cercheremo di compensare con quelli». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero