Recupero delle terme: è il giorno della verità, l'ipotesi del nuovo scavo

Recupero delle terme: è il giorno della verità, l'ipotesi del nuovo scavo
Oggi si dovrebbero vedere i primi risultati, con il progressivo riempimento della callara. In caso contrario, le cose potrebbero complicarsi. «Il comune – conclude Faperdue –...

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Oggi si dovrebbero vedere i primi risultati, con il progressivo riempimento della callara. In caso contrario, le cose potrebbero complicarsi. «Il comune – conclude Faperdue – dovrebbe farsi assegnare dalla Regione la concessione del poco distante pozzo Sant'Albino, che al momento non ha. Noi chiederemo la chiusura del San Valentino». La Gestervit aveva invece già proposto l'apertura di un pozzo nuovo, ma anche in questo caso i tempi non sarebbero stretti. Per queste c'è una subconcessione di 3,5 litri al secondo, ritenuta però insufficiente dalla famiglia Governatori, che gestisce l'impianto. La società che a loro fa capo, la Gestervit, aveva deciso lo scorso 25 novembre di pulire il pozzo perché non arrivava più acqua per la scarsa manutenzione. Questa la tesi delle Terme Salus. Da lì però sono iniziati i problemi: la callara del Bullicame è collassata ed è intervenuta la Regione Lazio. Anche il sindaco Leonardo Michelini ha emesso un'ordinanza per intimare alla Gestervit di ripristinare la situazione. Nel frattempo il Tar ha concesso tre sospensive per consentire alla società di continuare ad usufruire dell'acqua termale.


Giovedì scorso, dopo un'infinità di sopralluoghi e rinvii, sono partiti i lavori, basati su un progetto elaborato dal presidente dell'ordine dei geologi del Lazio Roberto Troncarelli e dal direttore di miniera Giuseppe Pagano. «Il ripristino – spiega il presidente dell'associazione Il Bullicame, Giovanni Faperdue – prevede di gettare materiali inerti sulla bocca del San Valentino, per diminuire la pressione dell'acquifero termale».







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Il Messaggero