Pensiline al Poggino: un anno di cantiere e disagi

Pensiline al Poggino: un anno di cantiere e disagi
C’è un punto interrogativo grosso quanto un cantiere al centro dell’area industriale del Poggino. Sono i “lavori di sistemazione dell’asse...

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C’è un punto interrogativo grosso quanto un cantiere al centro dell’area industriale del Poggino. Sono i “lavori di sistemazione dell’asse viario”. Così si chiama l’intervento che prevede l’installazione di pensiline fotovoltaiche e sottostanti posti auto proprio al centro di via dell’Industria. Il 21 dicembre sarà un anno esatto dall’avvio dell’opera, ma di sistemato non c’è ancora niente. Anzi. La convivenza prolungata con il cantiere sta causando solo disagi alle imprese del posto e agli automobilisti, come raccontato nei giorni scorsi dal Messaggero, con la strada che si trasforma in un fiume di fango quando piove e la visuale ostruita a causa della recinzione. Il rischio di incidenti al bivio con via Duilio Mainella è costante, perché le auto che devono svoltare su via dell’Industria, lato nord, tendono a invadere la corsia opposta. Alcune pensiline sono sul posto da tempo, ma non sembrano ancora collegate. Dal terreno sbucano cavi e tubi. Un’altra zona del cantiere appare sgombera. Cosa succede?

L’intervento prevedeva una spesa di circa 175 mila euro di fondi statali.  Un progetto voluto dalla passata amministrazione, che sarebbe dovuto proseguire con l’installazione di altre pensiline, finanziate stavolta con gli indennizzi delle società private che hanno ottenuto l’autorizzazione a costruire impianti fotovoltaici a terra nel capoluogo. Opere compensatorie previste dalla legge a favore dell’ente pubblico.

La nuova giunta, appena insediata, ha deciso poi di puntare su un progetto diverso: l’installazione di pannelli fotovoltaici sugli edifici pubblici. Legittimo. Ma non si capisce adesso che fine faranno le pensiline del Poggino già posizionate. Entreranno mai in funzione? L’intervento come verrà concluso? Le imprese per quanto tempo dovranno fare i conti ancora con il maxi cantiere?

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Il Messaggero