Puttini trafugati dalla chiesa di Tarquinia ritrovati da un antiquario di Montepulciano

La riconsegna del quadro
Puttini trafugati dalla chiesa di Tarquinia ritrovati da un antiquario di Montepulciano. I carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale nei giorni scorsi hanno restituito...

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Puttini trafugati dalla chiesa di Tarquinia ritrovati da un antiquario di Montepulciano. I carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale nei giorni scorsi hanno restituito quattro teste di putti che erano state rubate dalla Chiesa di Santa Maria del Suffragio a Tarquinia. Furto e riconsegna sono avvenuti nel giro di pochi mesi, grazie alla solerzia di un sacerdote e dei carabinieri che hanno seguito il caso.


Le indagini, infatti, erano state avviate nell’aprile 2021 dai militari del Nucleo Tpc di Roma in seguito alla denuncia di furto sporta dal parroco del duomo dei Santi Margherita e Martino di Tarquinia, don Rinaldo Copponi. Le successive attività svolte dai carabinieri, attraverso la consultazione della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” gestita dal comando Tpc e il capillare controllo degli esercizi commerciali di settore, hanno consentito di recuperare i preziosi beni nel negozio di un antiquario di Montepulciano, che ha dichiarato di averli acquistati da un rivenditore ambulante presso un mercatino antiquariale di Lucca. Di fondamentale importanza per l’individuazione delle teste dei putti e del responsabile della loro ricettazione è risultata la sinergica collaborazione con la compagnia carabinieri di Tuscania, nonché con la curia di Civitavecchia e Tarquinia, che sin da subito ha fornito elementi utili alle indagini. La riconsegna dei quattro puttini è avvenuta lo scorso 27 settembre nella Curia vescovile della diocesi di Civitavecchia e di Tarquinia. Il comandante del Nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Roma, capitano Francesco Nicolò Pirronti, ha restituito al vescovo Gianrico Ruzza, le quattro teste di putti scolpite in legno, risalenti alla seconda metà del XIX secolo, asportate dalla cornice lignea dell’opera di bottega laziale del XIX secolo “Madonna del Rosario”, custodita all’interno della Chiesa di Santa Maria del Suffragio nel centro di Tarquinia. 

«Gli angeli - ha spiegato l’Arma - rivestono un elevato interesse culturale e devozionale e sono annoverati nell’inventario dei beni culturali mobili della diocesi di Civitavecchia e Tarquinia, essendo stati catalogati nel 2011 dalla Conferenza episcopale italiana». La restituzione dei beni ecclesiastici è stata disposta dalla Procura di Civitavecchia, che ha coordinato le attività di indagine che hanno permesso ai preziosi angeli di tornare alla comunità religiosa originaria e ai suoi fedeli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero