Punture di insetti in spiaggia da Civitavecchia a Fregene: la Asl svela il mistero

Magari il fenomeno dei bubboni in spiaggia non si interromperà, ma almeno adesso se ne conosce la causa. A provocare le bolle pruriginose è una zanzara. Si chiama...

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Magari il fenomeno dei bubboni in spiaggia non si interromperà, ma almeno adesso se ne conosce la causa. A provocare le bolle pruriginose è una zanzara. Si chiama ditteri culicidae e fa parte della famiglia delle zanzare tigri. Questo quanto appurato dall'Istituto zooprofilattico sperimentale dopo il sopralluogo a Sant'Agostino di giovedì pomeriggio.


Ragazza morsa da ragno violino mentre prende il sole finisce in ospedale a Collecchio

L'incarico di intervenire è arrivato su richiesta delle Asl di Viterbo e la Roma 4 di Civitavecchia, visto il dilagare incontrollato del fenomeno dapprima segnalato a Sant'Agotino ma che si è propagato a macchia d'olio da Orbetello con segnalazioni arrivate persino da Maccarese e Fregene, passando per Pescia Romana, Marina Velka, Sabbie Nere, Cerenova e Marina di San Nicola. Insomma una sorta di epidemia della quale non si capiva l'origine.

Qualche bimbo è stato persino portato in Pronto soccorso mentre le foto di gambe martoriate hanno fatto il giro della rete. Si era parlato anche di un particolare tipo di pulci. Gli esperti hanno individuato il vero responsabile, come spiega la Roma 4: «A seguito del sopralluogo effettuato dai ricercatori, giovedì 4 luglio sulle spiagge di Sant'Agostino, sono state posizionate delle trappole con aspiratori per artropodi ematofagi, al fine di individuare gli insetti responsabili delle punture ai bagnanti. Gli esemplari catturati al calare del sole sono ditteri culicidae, ovvero zanzare». Quindi, gli accorgimenti: «Al tramonto si raccomanda di indossare pantaloni lunghi e chiari e di utilizzare i repellenti. Gli insetti colpiscono solo all'imbrunire. Vista l'area, le disinfestazioni sarebbero per l'ambiente». L'Istituto zooprofilattico effettuerà una nuova ispezione con esperti dell'Istituto superiore di sanità per individuare e intervenire su insediamenti larvali. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero