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Codice rosso per i Pronto soccorso del Viterbese. Il motivo? La carenza di medici. Non bastano straordinari, né primari messi in turnazione. Dopo diversi bandi andati pressoché a vuoto, la Asl di Viterbo è costretta a correre i ripari prevedendo incarichi libero professionali. Significa che per sei mesi, dopo aver presentato domanda, i medici che lo vorranno potranno lavorare nel reparto d’urgenza di Belcolle, Tarquinia o Civita Castellana per 34 ore settimanali e un compenso orario lordo omnicomprensivo pari 60 euro. I requisiti? Laurea in Medicina e chirurgia e iscrizione all’Ordine professionale.
Nella deliberazione con cui l’azienda sanitaria indice l’avviso pubblico “per l’acquisizione di disponibilità al conferimento” degli incarichi, vengono citati tutti i tentativi fatti. Il primo è stato il concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato di 12 posti di dirigente medico disciplina Medicina e Chirurgia d'Accettazione e d'Urgenza, indetto il 25 marzo 2019.
La Asl, vista la necessità di aumentare la forza lavoro nel reparto più sotto pressione degli ospedali, ha “aderito al concorso pubblico, per titoli ed esami, indetto dall’Azienda ospedaliera Complesso ospedaliero "San Giovanni – Addolorata” del 5 luglio 2021, in forma aggregata con Asl Roma 3, Asl Roma 4, Asl Roma 5, Asl Roma 6, Asl Frosinone, Ares 118, Aou Policlinico Umberto I e Sant’Andrea, nonché appunto con la ASL di Viterbo. In palio 153 posti di dirigente medico disciplina Medicina e Chirurgia d'accettazione e d'urgenza. All’interno della procedura concorsuale, per l’azienda sanitaria locale erano previsti 8 medici di pronto soccorso che però, anche con questo terzo tentativo, non si è riusciti a trovare. “In effetti – si legge nel provvedimento - sono state approvate le due graduatorie di medici, specialisti e specializzandi, costituite rispettivamente di 18 e 29 candidati. Un numero del tutto insufficiente rispetto ai posti oggetto del bando concorsuale”.
E la situazione si sta facendo pesante, come ammette la stessa Asl che riporta: “Continua a tutt’oggi a persistere la situazione di criticità nei pronto soccorso aziendali per l’insufficienza numerica del personale medico in servizio, che sta inducendo i relativi direttori di struttura complessa a sottoporsi personalmente a turnazione”. L’azienda le ha provate tutte: “Neppure il ricorso all'istituto delle prestazioni orarie aggiuntive, con cui è stato coinvolto il personale medico in servizio con prestazioni ulteriori rispetto a quelle rientranti nell'ordinario orario di servizio, ha consentito di risolvere il problema legato alla necessità di garantire un numero adeguato di dirigenti medici nel pronto soccorso”. Pertanto, l’ultima mossa: al fine di garantire i Livelli essenziali di assistenza reperire figure, il nuovo bando per incarichi libero professionali.
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