Pozzo Zitelle, al via la chiusura definitiva: a Viterbo più acqua termale per tutti

Pozzo Zitelle, al via la chiusura definitiva: a Viterbo più acqua termale per tutti
A luglio il primo stralcio, adesso il secondo e ultimo. Il 2022 termina con una pietra tombale sul cosiddetto pozzo Zitelle, situato sulla Tuscanese alle porte di Viterbo, da...

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A luglio il primo stralcio, adesso il secondo e ultimo. Il 2022 termina con una pietra tombale sul cosiddetto pozzo Zitelle, situato sulla Tuscanese alle porte di Viterbo, da decenni “crepa” del terreno da cui fuoriescono, per perdersi nei campi e in un fosso, circa 15 litri di acqua termale al secondo. Acqua che, incanalata, va invece a confluire nel tesoretto che alimenta il ciclo termale della città.

In origine ci fu un pozzo scavato negli anni 50, oggetto poi di una concessione mineraria fonte di una struttura termale che però non ha mai visto la luce. La concessione è infatti scaduta senza che se ne sia fatto nulla mentre l’acqua è continuata a fuoriuscire, rubando preziosa linfa vitale alla restante rete che alimenta piscine pubbliche e non.

A luglio, si diceva, il primo intervento di chiusura. Giuseppe Pagano, il direttore di miniera del Comune, lo aveva spiegato bene: “A breve interverremo per chiudere anche la portata accessoria che si sta manifestando dal 2015 accanto al pozzo Zitelle”. Da quel punto si registra ancora oggi una fuoriuscita di acqua di circa 5 litri al secondo. “Quando elimineremo anche questa emergenza,- aveva aggiunto al Messaggero - saremo in grado di condizionare completamente le fuoriuscire di acqua termale di quel sito”.

E quel momento atteso da decenni è finalmente arrivato. Con determinazione del primo dicembre della direzione Ciclo dei rifiuti della Regione Lazio, pubblicata ieri sul Bollettino ufficiale, si approva l’ultimo, definitivo intervento di “chiusura e ricondizionamento del pozzo Zitelle, insistente all’interno della concessione rilasciata il 24 luglio del 2020 al Comune di Viterbo”.

La cessazione definitiva delle perdite collaterali esistenti provocherà ricadute positive su tutti i siti termali di Viterbo. Tanto che nel provvedimento la Regione stabilisce che “prima dell’avvio dei lavori e successivamente alla conclusione degli stessi, per un periodo di almeno 30 giorni, dovranno essere eseguite, a cura o comunque alla presenza del direttore di miniera delle concessioni Bullicame e Zitelle, il monitoraggio sulle porte dei seguenti siti: Piscine Carletti, Callara del Bullicame, pozzo Sant’Albino, pozzetto Terme dei Papi e pozzo San Valentino (variazioni di pressione)”. Particolare attenzione andrà posta anche alla cosiddetta “emergenza Geronzi”, sempre in località Zitelle, ovvero quel terreno privato dove nel 2013 era sgorgata una sorgente termale che “non risulta alimentata direttamente da perdite laterali del pozzo Zitelle” mentre gli interventi di contenimento già effettuati hanno prodotto un recupero delle portate della sorgente del Bullicame.

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Il Messaggero