«Posti e stipendi assicurati per i dipendenti della Provincia»

«Posti e stipendi assicurati per i dipendenti della Provincia»
Sulla riforma delle Province, Alessandro Mazzoli getta acqua sul fuoco. Da giorni i lavoratori di Palazzo Gentili, insieme ai loro omologhi di tutta Italia, sono in allarme per...

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Sulla riforma delle Province, Alessandro Mazzoli getta acqua sul fuoco. Da giorni i lavoratori di Palazzo Gentili, insieme ai loro omologhi di tutta Italia, sono in allarme per presunti esuberi e possibili ripercussioni sugli stipendi. Ma il deputato del Pd, già presidente dell'ente di via Saffi prima di Marcello Meroi, rassicura: «Nessun dipendente perderà il posto di lavoro e gli stipendi rimarranno invariati».


Venerdì gli impiegati fissi della Provincia avevano simbolicamente occupato la sala del consiglio insieme ai sindacati, allarmati per le voci che circolavano e forti della denuncia pubblica fatta da Meroi: «Per colpa del Governo, che ci taglia i trasferimenti ma rimanda il passaggio di deleghe, a marzo non avremo più soldi per pagare gli stipendi e garantire i servizi. Rischiamo la bancarotta», la sintesi del suo intervento.


Ma Mazzoli offre un'altra lettura, con il testo della Legge di stabilità alla mano (ieri è arrivato per la lettura definitiva alla Camera). «Il Governo - spiega il deputato dem - ha inserito una norma speciale che aumentasse le garanzie a difesa dei lavoratori delle Province, rinviando più avanti nel tempo i processi di mobilità ordinari e garantendo il confronto costante con i sindacati. Quindi, dal primo gennaio inizierà un lungo processo che durerà fino ad aprile 2019 per completare il ricollocamento dei lavoratori presso le altre amministrazioni pubbliche, Regioni e Comuni». Come redistribuire i dipendenti? «Il ricollocamento - prosegue Mazzoli - sarà favorito anche dal divieto per Stato, Regioni ed enti locali di assumere altro personale al di fuori di quello proveniente dalle Province, eccezion fatta per i vincitori di concorso, fino a fine 2016. Le norme della Stabilità finanziano inoltre i contratti dei dipendenti dei centri per l'impiego per tutto il 2015, in attesa dei decreti di attuazione della delega sul lavoro». Per garantire questa fase di transizione, sono stati resi più flessibili i bilanci di Province e città metropolitane. Inoltre, è prevista l'istituzione di un fondo 525 milioni di euro, per il periodo 2016-2020, per la concessione di contributi a Comuni, Province e città metropolitane. Fino all'approvazione definitiva della legge, nulla di certo invece sulla sorte dei precari.

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Il Messaggero