Poggino, addio all'Apea: il Comune non firma, cancellata dalla Regione

Lo sfogo del presidente del consorzio, Enzo Mancini: «Chiudiamo questa nota pietosa, non voglio parlarne più»

Poggino, addio all'Apea: il Comune non firma, cancellata dalla Regione
Apea, addio. Dopo anni di tribolazioni, illusioni e promesse l’area produttiva ecologicamente attrezzata del Poggino-Ciprovit non esiste più. A metterci la parola...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Apea, addio. Dopo anni di tribolazioni, illusioni e promesse l’area produttiva ecologicamente attrezzata del Poggino-Ciprovit non esiste più. A metterci la parola fine è stata la Regione Lazio, che ha dichiarato la cessazione dello status dopo aver atteso per due anni un cenno da parte di palazzo dei Priori, mai arrivato. Due anni in cui il Comune si è messo prima in guerra con gli imprenditori, poi ha dormito beatamente. O forse no.

Definire il presidente del consorzio Apea, Enzo Mancini, sconsolato è un eufemismo. «Chiudiamo questa nota pietosa e lasciamo perdere: non voglio parlarne più». Una storia turbolenta, quella appena abortita. La Regione aveva deliberato a fine 2016 sulla “Riconversione delle aree produttive in aree produttive ecologicamente attrezzate (Apea)” per poi nel 2020 dare il via libera allavviso pubblico “Apea” per la concessione di agevolazioni con fondi Por Fesr 2014 — 2020.

Contestualmente aveva approvato le indicazioni per ottenere il riconoscimento di “Apea regionale”, aprendo così la strada alla possibilità di far arrivare la pioggia finanziamenti dall’Europa. Nella città dei Papi la procedura era partita con Leonardo Michelini sindaco, per poi concretizzarsi quando la fascia tricolore è passata a Giovanni Arena. La domanda è arrivata in Regione nel marzo del 2020, ma la vicenda si è poi stoppata bruscamente quando lo stesso Arena si è messo di traverso.

Con l’arrivo a palazzo dei Priori della sindaca Chiara Frontini gli imprenditori del Poggino hanno ricominciato a sperare, quando in campagna elettorale aveva fatto credere loro che «il Comune deve essere parte dell’Apea». E invece ecco cosa è successo. Il 14 luglio del 2020 la Regione ha riconosciuto l’Apea Poggino-Ciprovit, chiedendo solo la firma sul regolamento costitutivo da parte di tutti i soggetti costituenti. Che però dal comune non da è mai arrivata.

Non da Arena - e si sapeva - ma neanche da Frontini, che ha avuto quasi un anno a disposizione. Da Roma ci hanno quindi messo una croce sopra. Adesso? Addio Apea. E pure fondi.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero