Pnrr, la Cisl alla Provincia: "Serve un tavolo di confronto"

Il Palazzo della Provincia
Un tavolo sul Pnrr. Perché va bene parlare del Piano nazionale di ripresa e resilienza come una potenziale panacea di molti mali, ma il sindacato vuole vederci chiaro. E...

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Un tavolo sul Pnrr. Perché va bene parlare del Piano nazionale di ripresa e resilienza come una potenziale panacea di molti mali, ma il sindacato vuole vederci chiaro. E così la Cisl alza la testa e chiede al presidente della Provincia, Alessandro Romoli, l’apertura di un confronto con le parti sociali per stilare un protocollo su dove investire e come. In pratica, istruzioni per l’uso dei potenziali milioni di euro in ballo per la Tuscia.


“Non abbiamo la presunzione di indicare noi nello specifico i progetti da presentare. Certo però – spiega il segretario Fortunato Mannino - ci sono dei pilastri rispetto ai quali qualsivoglia programmazione non può prescindere. Penso al completamento della Trasversale Orte-Civitavecchia, al potenziamento della ferrovia per Roma e la riapertura della tratta Orte-Capranica-Civitavecchia. Ma non ci sono solo i collegamenti: imprescindibile è anche investire sul sociale”. Poche settimane fa, poco dopo la caduta della giunta Arena, i sindacati hanno incontrato il dirigente dei Servizi sociali del Comune di Viterbo. “L’unico confronto sinora avuto sul Pnrr è stato quello. Ebbene, solo per questo settore nel capoluogo ci sono progetti in ballo del valore di 5 milioni di euro”, sottolinea Mannino.

Allora il punto qual è? “Quando ci sono tanti soldi – continua il segretario della Cisl – il rischio di una giungla è dietro l’angolo. Vogliamo la certezza della spesa per i progetti che verranno presentati ma anche garanzie sulla loro fattibilità. Inoltre, vogliamo rassicurazioni sul rispetto delle norme contrattuali e di sicurezza”. Per questo, nel tavolo richiesto il sindacato auspica la partecipazione anche delle parti datoriali. E non solo: “Crediamo – prosegue – che il presidente della Provincia, visto l’incarico che ricopre, debba fare da collante anche verso tutti i comuni del Viterbese perché non si proceda in ordine sparso ma si attuino linee di intervento davvero coerenti con le esigenze dei cittadini”. Insomma, investimenti ragionati e non progetti fatti tanto per spendere i soldi in arrivo dall’Europa. “Questa – conclude Mannino – può davvero essere l’occasione per una svolta nel nostro territorio ma solo se tutti, ad ogni livello, lavoreremo come una squadra per il bene comune”.

 

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Il Messaggero