Piscina alla Fin, caos in consiglio: via libera alla modifica del regolamento comunale

Piscina alla Fin, caos in consiglio: via libera alla modifica del regolamento comunale
«Modificate il regolamento retroattivamente: vi state stringendo il cappio al collo». «Andrò avanti come un treno». Sulla piscina comunale, che il...

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«Modificate il regolamento retroattivamente: vi state stringendo il cappio al collo». «Andrò avanti come un treno». Sulla piscina comunale, che il Comune vuole affidare alla Federnuoto, scontro furente tra opposizione e maggioranza. Soprattutto tra il capogruppo di Forza civica, Giacomo Barelli, e il sindaco Giovanni Arena. Le regole per concedere gli impianti comunali cambiano, ora c’è la possibilità di creare dei centri federali. E non solo per la piscina: vale per tutti i centri sportivi, di ogni disciplina.


Il nodo? La delibera di consiglio approvata un anno fa impone che per quello natatorio si debba andare a gara. Da qui l’eccezione sulla retroattività. La modifica è stata approvata, la maggioranza però non è uscita indenne: il leghista Vittorio Galati si astenuto, mentre per Fondazione Sergio Insogna ha votato no con l’opposizione, perché il regolamento stilato a suo tempo porta la sua firma. Il consiglio ieri è partito con un altro affidamento: la delega all’ambiente dopo due anni in capo al sindaco va al capogruppo di Forza Italia Giulio Marini.

Sulla piscina la questione si è complicata subito su una lettera del dirigente Luigi Celestini, che sostanzialmente chiedeva di sbrigarsi a dirimere la questione centro federale. L’opposizione ha replicato che avrebbe già dovuto predisporre il bando, come deciso dall'aula nel 2019. Da qui è stato il caos. E’ intervenuto anche l’assessore Marco De Carolis e la cosa non ha aiutato. Il dem Alvaro Ricci ha fatto notare che «De Carolis ha detto che questa delibera serve all’affidamento diretto, quindi si modifica il regolamento per fare il centro federale. E’ gravissimo, fate una modifica retroattiva».

Duro anche Barelli: «State chiedendo di modificare il regolamento per fare un affidamento diretto perché avete già individuato il contraente: ci vogliamo fermare un attimo a ragionare?». Il sindaco ha perso le staffe e alzato i toni. «Non è un affidamento – ha replicato – ma un accordo tra due enti pubblici per valorizzare un bene e portarlo a valenza nazionale. Quando la Fin ha dato la disponibilità a fare il centro federale sono andato a suonare le campane di piazza del Comune. Farò le battaglie, andrò avanti come un treno, faccio il bene della città. Al Comune non costa niente».


Modificato il regolamento, toccherà alla delibera di istituzione del centro federale. Intanto il Comune ha dato incarico a un legale per il ristoro dei danni subiti dal vecchio gestore, la Maco Larus. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero