Piscina comunale, la nuova delibera: ecco cosa cambia nella gestione

Piscina comunale, la nuova delibera: ecco cosa cambia nella gestione
Prima e dopo la cura. La delibera sulla nascita del centro federale nell’impianto natatorio comunale è cambiata rispetto a quella stilata a febbraio. Anche se...

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Prima e dopo la cura. La delibera sulla nascita del centro federale nell’impianto natatorio comunale è cambiata rispetto a quella stilata a febbraio. Anche se modificando l’ordine degli addendi il risultato non cambia: andrà sempre alla Fin per otto anni più otto per 12 mila euro all'anno. Non mancano però i mal di pancia. Oltre al richiamo di Gianmaria Santucci - «No a colpi di maggioranza, la piscina è di tutti» - anche la Lega sarebbe sul chi va là.


Durante la capigruppo di giovedì scorso ci sarebbero state infatti tensioni tra Andrea Micci e il sindaco Giovanni Arena, per cui la reazione dei salviniani resta da valutare. La nuova delibera, domani in commissione e martedì in consiglio, cambia sostanzialmente su tre fronti: modalità di concessione, spese e sicurezza. Nel primo caso non si parla più di affidamento diretto ma di ex articolo 15 della legge 241 del 1990. Cosa che dovrebbe mettere al riparo da possibili grane, visto che si tratta di accordi di collaborazione tra pubbliche amministrazioni per lo svolgimento di attività di comune interesse. E tale viene considerata la Fin.

Seconda mossa: al Comune spettano sempre manutenzione straordinaria, interventi strutturali e di adeguamento degli impianti, ma «tenendo conto delle disponibilità di bilancio, rimanendo escluso ogni ulteriore onere anche in forma di contributo alle spese di gestione». Come dire, se per gli europei serviranno tot mila euro, se i soldi ci sono bene, altrimenti niente. Il punto sarebbe stato utile con la Larus.

Terza aggiunta: norma anti Covid. Dopo il balletto di ordinanze sulle gare svolte all’inizio della pandemia, si cerca di metterci una pezza. «Per cause di forza maggiore e in casi eccezionali, con particolare riferimento a emergenze sanitarie – si legge - è facoltà del Comune di disporre la chiusura dell’impianto». Se con un’ordinanza di chiusura l’ultima volta il sindaco avrebbe potuto subire la rivalsa della federazione, adesso è pacifico che può procedere.


Non solo. Visto che l’emergenza continua, in virtù degli «inediti scenari economici» alla Fin «dopo i primi tre anni di gestione è data la facoltà di rinuncia all’accordo per eccessiva onerosità, per l’oggettiva difficoltà a valutare la possibilità del raggiungimento dell’obiettivo del pareggio delle spese di gestione. Sarà inoltre facoltà del Comune di disporre la chiusura per le stesse motivazioni». La convenzione sulla nascita del centro federale andrà firmata entro il 31 agosto, intanto l’impianto può restare aperto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero