Pini abbattuti a Tarquinia lido, la soprintendente Eichberg: «Denunciamo il sindaco Giulivi»

«Quei pini erano sani, il nostro parere era vincolante. Quello che ha fatto è imperdonabile»

Pini abbattuti a Tarquinia lido, la soprintendente Eichberg: «Denunciamo il sindaco Giulivi»
«Quei pini erano sani, denunceremo il sindaco». Margherita Eichberg, Soprintendente dell’area archeologica, belle arti e paesaggio di Viterbo e...

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«Quei pini erano sani, denunceremo il sindaco». Margherita Eichberg, Soprintendente dell’area archeologica, belle arti e paesaggio di Viterbo e dell’Etruria meridionale, non ci va troppo per il sottile: per lei quello che ha fatto Alessandro Giulivi al lido di Tarquinia «è imperdonabile».

Soprintendente, come ha saputo dei pini?
«Ci hanno chiesto il parere endoprocedimentale per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica per rifare la strada. Abbiamo detto: va bene, ma non tagliate i i pini. È una zona vincolata e risalgono alla pianificazione di quella parte di Tarquinia Lido, sono nati insieme alle case. Poi c’è un’esplicita indicazione del piano paesaggistico che li tutela».

E poi?
«Ci hanno detto che li volevano tagliare, abbiamo chiesto se erano malati, hanno risposto che erano sani, lo diceva anche la perizia dell’agronomo, c’erano solo le radici affioranti. Abbiamo fatto presente che esistono tanti sistemi per gestire le radici, metodi già applicati altrove».

Come si è arrivati allora al taglio?
«Si è messo di mezzo il sindaco, li voleva tagliare per forza. Ha fatto un’ordinanza addirittura con urgenza per lo stato di pericolo, ma non c’era rischio di caduta. C’era solo il pericolo che qualcuno, camminando, ci potesse inciampare. A Roma dovrebbero chiudere tutte le strade».

Cosa ha fatto la Soprintendenza per impedire il taglio?
«Abbiamo diffidato il Comune dal cominciare i lavori, lo abbiamo invitato a ritirare l’ordinanza, abbiamo avvisato i carabinieri forestali e il prefetto, che ha chiesto al sindaco di sospendere i lavori».

E invece?
«Prima ha tagliato un filare, poi per tutta risposta anche l’altro».

Il parere della Soprintendenza è vincolante?
«Assolutamente sì. E poi se fosse stata una cosa urgente avrebbe dovuto dimostrarlo. In questo caso non c’è né l’urgenza degli alberi che cadono, né di fare un lavoro per il quale potevano tranquillamente aspettare. Se la strada ha le buche rifai l’asfalto, qui alzi la sede stradale di cinque centimetri ed è finito il problema delle radici dei pini».

Secondo lei perché il sindaco è andato avanti a testa bassa?
«Perché non ascolta e sa di essere aiutato da un apparato particolarmente distratto. Ovviamente lo denunceremo: mi sembra il minimo. Alla Procura abbiamo già segnalato la cosa».

Si aspetta che ci siano provvedimenti contro il primo cittadino?
«Lo speriamo, come tutti i cittadini si aspettano di fronte a un comportamento che non ottempera alle disposizioni. C’è un codice dei beni culturali che lo prevede».

Ha mai avuto uno scambio di opinioni sul tema con Giulivi?
«Non io direttamente, ma i miei colleghi hanno parlato con i tecnici».

Cosa pensa dell’intervento di Alessandro Gassmann?


«Lui parla di tutto, ma all’occhio del cittadino comune tagliare due filari di pini sani sia qualcosa di imperdonabile. Hanno 60 anni, forse più: hanno impiegato così tanto tempo a crescere e a diventare belli. Prima mi devi dimostrare che fanno danni gravi e irreparabili a qualcosa, piuttosto che procedere al taglio pensando che possano essere dannosi per una pavimentazione che ancora devi rifare. E soprattutto non mettendo in atto accorgimenti che consentono di far convivere alberi e carreggiata. Del resto abbiamo tutta Fregene che sta sotto i pini». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero