Picchia e violenta l'ex fidanzata, condannato a 15 anni di carcere

La panchina rossa del Tribunale di Viterbo
Pesta e violenta la compagna, condannato a 14 anni, 8 mesi e 20 giorni di reclusione. La severa sentenza è stata emessa ieri dal Collegio del Tribunale di Viterbo chiamato...

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Pesta e violenta la compagna, condannato a 14 anni, 8 mesi e 20 giorni di reclusione. La severa sentenza è stata emessa ieri dal Collegio del Tribunale di Viterbo chiamato a pronunciarsi sull’episodio di violenza sessuale. La condanna è stata emessa in continuazione con quella per maltrattamenti che il detenuto sta già scontando. Il 39enne S. M. finì dietro le sbarre dopo la denuncia presentata dall’ex. La vittima, una donna di 30 anni, la notte del 17 ottobre 2019 fu massacrata di botte e costretta al sesso anale. Solo dopo due giorni riuscì a denunciare tutto e a far scattare le manette al suo aguzzino. «Quella sera dovevamo andare a cena fuori - ha raccontato la donna in aula a fine febbraio -, siamo partiti da casa e prima di arrivare al ristorante ci siamo fermati in un bar per fare l’aperitivo. Quando siamo ripartiti lui era arrabbiato con me, diceva che gli avevo mancato di rispetto davanti al barista. Ma in realtà voleva solo fare violenza e l’ha fatta a me. Così all’improvviso ha fermato la macchina in una stazione di servizio e mi ha pestato a sangue. Calci e pugni. Mi faceva male, io cadevo e lui gridava che dovevo alzarmi perché non gli piace picchiare la gente quando è a terra. Urlava che mi avrebbe voluto appendere ai ganci del mattatoio per picchiarmi. Poi mi ha raccolto e portato a casa, voleva che cucinassi per lui. Mi ha chiuso nel bagno e mi ha violentata. E quando ha finito di fare i suoi comodi, mi ha detto che dovevo ringraziarlo se non mi aveva seppellito alla stazione di servizio». La donna, quella notte, dopo aver passato l’inferno si è chiusa in camera. «Sono stata a letto per due giorni. Stavo malissimo, non mangiano e non riuscivo ad alzarmi. Lui è arrivato con delle rose e un panino con la porchetta». A salvarla dall’inferno il fratello che l’ha portata in ospedale dove è stato attivato il percorso rosa. 

S. M. era stato già condannato per maltrattamenti e lesioni commessi sulla donna, ieri il collegio ha quindi rimodulato la condanna a quasi 15 anni, considerandone 12 solo per la violenza sessuale. La Procura ne aveva chiesti 8.
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Il Messaggero