Piazza Dante, l’immobile confiscato alla mafia diventerà un centro di eccellenza sulla cultura della legalità

Piazza Dante, l’immobile confiscato alla mafia diventerà un centro di eccellenza sulla cultura della legalità
Piazza Dante, 18: l’immobile confiscato alla criminalità organizzata diventa della collettività. Il consiglio comunale ha approvato ieri la delibera di...

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Piazza Dante, 18: l’immobile confiscato alla criminalità organizzata diventa della collettività. Il consiglio comunale ha approvato ieri la delibera di acquisizione nel patrimonio. Diventerà un centro di eccellenza dove venga promossa la “Cultura della legalità”. Si chiude così un iter lunghissimo, come ha spiegato in aula l’assessora Elena Angiani.

L’immobile «è stato sequestrato alla criminalità organizzata 23 anni fa, a giungo del 2000. Finalmente siamo alle fasi finali dell’acquisizione. Era stato assegnato inizialmente alla Questura, che ne doveva fare l’alloggio per il personale di servizio. Nel 2014 ha rinunciato ed è stato assegnato al Corpo forestale dello Stato, come sede del comando della stazione di Viterbo». Quattro anni dopo l’amministrazione Michelini ha manifestato il proprio interesse all’acquisizione, ma senza allegare un progetto che spiegasse il fine della richiesta.

Ora c’è anche quello. Il 20 aprile 2023 la giunta ha confermato l’interesse: «L’immobile sarà destinato a un progetto per la promozione della cultura della legalità - ha proseguito Angiani - attività di comunicazione sul tema, con un linguaggio vicino alle nuove generazioni, cioè con le tecnologie innovative». Si punta a «un percorso che consenta di partecipare a iniziative educative di prevenzione della legalità. Potrebbe essere a disposizione delle scuole la mattina e c’è già una richiesta del liceo scientifico Ruffini. Il consiglio è chiamato a prendere atto di una cosa bella che potrebbe avere un’influenza molto positiva sulla vita delle generazioni future di Viterbo. La lotta al degrado si fa dando gli strumenti ai ragazzi per crescere e formarsi».

La delibera parla di attività con particolare riferimento a narcomafie, ecomafie», archeomafie e agromafie».

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Il Messaggero