«Leggendo le sue parole, mi sono chiesta: ma Arena finora dove ha vissuto? Altro che mondo sconosciuto come ha dichiarato il sindaco: sono anni che denunciamo le...
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Episodi solo apparentemente slegati, segnali captati sul territorio l'avevano spinta, già nel 2013, a chiedere l'istituzione di un osservatorio permanente contro la criminalità organizzata. «Per anni dichiara Perinelli molti si sono crogiolati dietro il refrain di Viterbo città tranquilla. Lo hanno ripetuto amministratori, politici e pure rappresentanti delle forze dell'ordine a ogni livello. Purtroppo, così non è».
La sindaclista richiama l'operazione El Dorato: era il 2013 quando l'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria portò agli arresti di 22 persone per vari reati tra cui associazione a delinquere di stampo mafioso e riciclaggio di denaro. In manette anche 6 viterbesi. E sui 37 beni confiscati alle mafie nel Viterbese lo Spi, insieme ad Arci, Libera, Rete studenti medi, da anni chiede un riutilizzo finalizzato alla diffusione della cultura della legalità. «E già sei anni fa continua chiedevo un osservatorio permanente che mettesse in sinergia forze dell'ordine, antimafia, associazioni, forze sociali».
Ecco alcune delle dichiarazioni di Perinelli rilasciò allora: «Siamo di fronte a un grave pericolo che si insinua prepotentemente nell'economia della nostra regione e nel Viterbese, ma sembra che ci si accorga nel momento che compare la notizia di arresti o altro sui quotidiani, per poi tornare tutto nel dimenticatoio». Parole profetiche, rilette oggi. Perinelli conclude con un plauso alla proposta di Luisa Ciambella (Pd) e da Giacomo Barelli (Viva Vt) poi firmata da tutta l'opposizione, di un consiglio straordinario: «Non possiamo più nascondere la polvere sotto il tappeto. Dobbiamo combattere, insieme, le infiltrazioni al fianco delle forze dell'ordine che svolgono un lavoro encomiabile».
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Il Messaggero