Per il deposito dei rifiuti nucleari Legambiente chiede tempo e tutele

Per il deposito dei rifiuti nucleari Legambiente chiede tempo e tutele
Legambiente alla carica sul problema dei rifiuti nucleari da smaltire nalla Tuscia. L’associazione ambientalista ha chiesto più volte negli anni scorsi la rapida...

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Legambiente alla carica sul problema dei rifiuti nucleari da smaltire nalla Tuscia. L’associazione ambientalista ha chiesto più volte negli anni scorsi la rapida pubblicazione della Cnapi, cioè la Carta nazionale delle aeree potenzialmente idonee per localizzare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. In seguito ha chiesto di intervenire per affrontare alcuni nodi che rimangono irrisolti nonostante la pubblicazione della Carta dei siti potenziali: la quantificazione esatta dei rifiuti ad alta emissione in Italia, l’individuazione rapida del sito di stoccaggio definitivo geologico (sul quale si lavora per un impianto a livello europeo) quindi di intervenire per risolvere i problemi nei siti dove sono ora collocati depositi temporanei o siti nucleari in dismissione (Caorso, Trino, Garigliano e Latina). Legambiente rivendica «le tante battaglie sul nucleare: da Montalto ai referendum, alle denunce sulle navi dei veleni nel Mediterraneo. In riferimento a quest’ultimo problema, il Deposito nazionale dovrà ridurre o eliminare il rischio del traffico illegale di rifiuti radioattivi che è un fenomeno allarmante. Legambiente darà vita a gruppi di lavoro a livello nazionale per supportare il lavoro dei circoli e delle comunità locali, per comprendere e affrontare responsabilmente la complessità della questione, quindi anche per la formulazione delle osservazioni».


«Come Circolo Legambiente lago di Vico abbiamo presentato in queste ore le nostre valutazioni, contributo al lavoro dei gruppi nazionali e delle comunità locali. Si tratta di proposte che precedono e sono di complemento alla valutazione delle singole aree proposte. Infatti occorre considerare che nella stessa procedura di legge è previsto il ricorso a ulteriori indagini di caratterizzazione».

Legambiente chiede «un ampliamento del periodo previsto di 60 giorni dalla pubblicazione della Cnpai per la presentazione delle osservazioni. Una nota urgente di illustrazione e definizione dei tempi, delle modalità e delle procedure del seminario nazionale. La precisazione che nell’ambito del seminario nazionale saranno aggiornati i criteri di classificazione delle aree Cnapi per realizzare un nuovo ordinamento». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero